La Puglia mette in rete la piattaforma per monitorare il territorio. Si tratta di una piattaforma che raggruppa tutte le azioni di difesa del suolo a tutela dell’incolumità delle persone e per conservare beni e infrastrutture pubbliche o di pubblica utilità, contro alluvioni, frane, erosione, sprofondamenti. Per la prima volta è in rete il complesso di piani, programmi, progetti e interventi gestiti dal Servizio Difesa del Suolo della Regione Puglia, incardinato nella Sezione Difesa del Suolo e rischio sismico.
Cambiamenti climatici ci mettono alla prova
“Sono giorni in cui torniamo a sperimentare gli effetti dei cambiamenti climatici e siamo costretti a correre ai ripari inseguendo emergenze di ogni tipo, comprendendo con severità quanto fondamentale siano diventati gli investimenti nella cura e nella manutenzione del nostro territorio”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture e alla Difesa del Suolo, Raffaele Piemontese, lanciando la sezione “Difesa del suolo” del portale tematico “Territorio, mobilità e infrastrutture” del sito istituzionale della Puglia
Nella sezione sono raccolti tutti i programmi, i finanziamenti, gli interventi e le normative di difesa del suolo, relativi alla sistemazione dei versanti, all’efficienza del reticolo idrografico e alla protezione delle “coste alte” dal degrado e dai processi erosivi, nonché i contributi alla pianificazione di bacino che si sviluppano di concerto con l‘Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino meridionale.
“La democrazia digitale riflette un più diffuso attivismo civico di persone che vogliono avere più controllo sulla loro vita e sul territorio in cui vivono, e il primo passo per colmare il deficit democratico lamentato da molti è proprio la completezza delle informazioni messe a disposizione su Internet”, osserva Piemontese, con riguardo alla combinazione tra azioni strutturali e non strutturali di competenza di questo specifico settore del governo regionale che si occupa delle fragilità del territorio.
Le azioni strutturali attengono alla realizzazione di specifici investimenti in opere e interventi volti alla mitigazione del rischio tanto in termini di pericolosità quanto in termini di popolazione e beni esposti. Sono azioni strutturali gli interventi di riforestazione, le sistemazioni idraulico-forestali, la riconfigurazione degli schemi idrografici naturali e la stabilizzazione dei pendii: di questo complesso insieme di “cantieri” è offerta una sintesi e localizzazione geografica puntuale, tracciata sulla piattaforma Google Maps.
Una base di dati e informazioni facili e accessibili che contribuisce a indirizzare le azioni non strutturali, ossia la pianificazione per un ottimale uso del suolo, il monitoraggio del territorio, anche attraverso sistemi e reti di preavviso e allertamento, nonché il rafforzamento di un sistema di supporto alle decisioni in grado di analizzare le condizioni attuali e future di pericolosità, vulnerabilità e rischio a fronte di fenomeni idrologici e di instabilità. Come pure le azioni che migliorano l’informazione e l’educazione della popolazione, in modo che cresca la capacità di percezione del rischio connesso a fenomeni naturali sempre più severi.
“Non per ultima soddisfiamo l’esigenza di un’interfaccia semplice e completa per gli amministratori e i tecnici dei Comuni, cui spesso sfuggono opportunità finanziarie e la possibilità di combinare positivamente politiche che curano settori diversi: dall’ambiente all’agricoltura, dalla protezione civile al paesaggio, oltre a quelle mirate sul controllo e la trasformazione del territorio”, ha concluso il vicepresidente Piemontese, congratulandosi per il lavoro svolto con il direttore del Dipartimento Bilancio, Affari generali e Infrastrutture, Lino Albanese, con il dirigente della Difesa del suolo e rischio sismico, Giovanni Scannicchio, e con il dirigente del Servizio Difesa del suolo, Antonio Scarano.
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