Lo sfascio della sanità calabrese è ormai sotto gli occhi di tutti e da ultimo è stato anche conclamato dalla ministra della Salute (PDL) la quale ha siglato la classifica relativa ai “Livelli essenziali di assistenza (Lea)” che pone la nostra regione nell’ultimo posto.
Purtroppo la sigla della ministra della Salute alla classifica relativa ai Lea suggella la situazione di sfascio più volte evidenziata al tavolo Massicci (Tavolo di verifica ministeriale), ma sempre sottovalutata dal Presidente della Regione Calabria, il quale da commissario ad acta, gestore e coordinatore degli interventi necessari per superare l’emergenza sanità regionale, ha continuato ad ostentare l’immagine di recupero del settore, flagellato invece da un’infinità di errori, di sprechi e di leggi illegittime. Errori e sprechi che continuano a riversarsi sui cittadini già gravati da una fiscalità la più elevata d’Italia.
Per non parlare dell’aumento della mortalità ospedaliera che evidenzia l’incapacità della gestione commissariale a garantire il diritto alla salute dei cittadini calabresi.
Tutti erano a conoscenza, persino il Ministero, delle criticità e delle gravi carenze presenti nel centro trasfusionale di Cosenza, rese pubbliche con la morte di Cesare Ruffolo, ma nessuno ha fatto nulla ed ancora oggi tutti i responsabili rimangono al loro posto, compreso il direttore dell’Azienda Sanitaria di quella provincia, marito di una consigliera regionale del PDL.
Il commissario ad acta Scopelliti continua a considerare il settore in fase di superamento dell’emergenza e lo fa elencando numeri la cui veridicità è di difficile verifica, ma che poco incidono sul piano di rientro sanitario, considerato che già nel primo semestre del 2013 si registra un disavanzo di 68 milioni, e che, ad ogni buon fine, nulla avrebbero a vedere con il diritto alla salute dei cittadini.
A fonte di ciò siamo costretti a leggere gli slogan apparsi su manifesti relativi ad una nuova campagna promozionale della sanità indetta dalla regione, assolutamente falsi e quindi fuorvianti.
È di qualche giorno fa ancora la denunzia di un cittadino per i ritardi di ben tre ore e mezza dell’ambulanza per trasportare il proprio padre da Gioia Tauro a Polistena: altro che buona sanità!!
Il diritto alla salute dei cittadini non può continuare ad essere barattato con scelte di suffragio elettoralistico, per questo motivo sono più che mai convinta che al più presto l’intero sistema sanitario nazionale debba essere sottratto alle scelte e alla volontà del mondo politico e che da subito il governo nazionale revochi l’incarico di commissario ad acta al Presidente Scopelliti, il quale già aveva destato non poche perplessità riservando per sé, fin dall’inizio del suo mandato, la delega dell’assessorato regionale alla sanità.
Non si può continuare a fare carriera politica mettendo in gioco la vita umana!