No alla spettacolarizzazione della tragedia dei profughi. È la motivazione con cui parlamentari di Pd e Sel sollevano nuovi dubbi su Mission, il programma di Rai1 che dovrebbe andare in onda in due puntate a dicembre. Dopo le proteste di alcune ong, intervenute per criticare il format, che vedrà otto personaggi famosi impegnati nei campi profughi di Sud Sudan, Congo e Mali accanto agli operatori di Unhcr e Intersos, ora il tema approda in Commissione di Vigilanza.
Il presidente Roberto Fico chiede di poter visionare la puntata numero zero e invita i vertici Rai a valutare l’opportunità di uno stop in caso di mancato rispetto del ruolo di servizio pubblico. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che ha fornito assistenza e consulenza per la realizzazione del programma, si dice ”fiducioso che la Rai tratterà l’argomento con la massima sensibilità e delicatezza evitando ogni spettacolarizzazione”. ”Mission – spiega l’organizzazione – rappresenta un’importante opportunità per far conoscere al grande pubblico il dramma” dei profughi e per ”dare visibilità a crisi umanitarie spesso dimenticate”.
A difendere l’iniziativa, in casa Rai, ci pensa il direttore di Rai1, Giancarlo Leone. ”Per alcuni la vera #mission – scrive su Twitter – è commentare un programma che deve essere ancora registrato e montato. #misssionimpossible”. Leone critica anche gli interventi dei parlamentari. ”Due deputati – rileva – sollecitano presidente Vigilanza a visionare un programma di RaiUno prima della messa in onda. Progresso o regresso?”. Ad avanzare la richiesta i deputati Pd Michele Anzaldi e Luigi Bobba, che spiegano: ”Si fatica a comprendere come dei vip di cui non si conosce un particolare impegno sociale possano contribuire ad aumentare la conoscenza di realtà così difficili”. ‘
‘La spettacolarizzazione dei drammi umani dei rifugiati politici – fanno eco Gennaro Migliore e Nicola Fratoianni di Sel – è poco utile al dibattito, pur necessario, ed è lesiva della dignità delle persone e delle loro vite, perché utilizzate a fini commerciali”.
Il presidente della Commissione di Vigilanza accoglie le richieste dei parlamentari e in un’interrogazione ai vertici Rai chiede di sapere ”chi e in che modo produrrà le due puntate” e ”se saranno accordati cachet alle celebrities che parteciperanno al reality”.
Fico chiede quindi di ”visionare la puntata numero zero già registrata in modo da poter comprendere se sono stati rispettati i principi che regolano la missione e il ruolo del servizio pubblico perché, in caso negativo, dovrebbe essere messa in discussione la messa in onda del programma”. A partecipare allo show saranno, tra gli altri, Emanuele Filiberto, Al Bano, Paola Barale.
Oltre a Barbara De Rossi e Michele Cucuzza, che hanno girato il numero zero in Sud Sudan. ”Io non spettacolarizzo un bel nulla – sostiene quest’ultimo -. Sto valutando insieme al mio avvocato il trattamento che ho ricevuto dai giornali. Mi sento offeso anche perché sono stato accostato come immagine allo show del dolore”.
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