Il giudice collegiale del Tribunale del lavoro di Napoli ha respinto il reclamo degli “Spedali civili” di Brescia ai quali il 24 aprile scorso il giudice Carla Sarno aveva ordinato di curare il
piccolo Mattia F., 5 anni e mezzo, malato terminale, con il metodo stamina.
L’ordinanza è stata depositata giovedì. I genitori di Mattia, affetto dalla sindrome di Sandhoff, una rara malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, sperano ora che l’atteggiamento degli “Spedali civili” sia “collaborativo”. Sulla stessa linea i legali della famiglia di Mattia, l’avvocato Marco Vorano, di Venezia ed il suo corrispondente a Napoli Eduardo Montella.
“Le condizioni di Mattia si sono aggravate – afferma l’avvocato Montella – e ci auguriamo che non si perda altro tempo. In caso contrario valuteremo i mezzi per fare eseguire il provvedimento di urgenza ex art. 700 nei confronti dell’ ospedale di Brescia”.
Mattia è in lista a Brescia, insieme ad altri bambini, ed il suo turno – dice la madre, Simona F., 32 anni, “dovrebbe arrivare forse a fine luglio quando il padre, oppure lo zio, potranno sottoporsi al prelievo di cellule dal bacino. Poi occorrerà un altro mese per la prima delle infusioni di cellule, normalmente cinque, sul corpo del bambino”.
“Speriamo che non ci siano pause per le ferie estive – aggiunge la madre di Mattia – e speriamo di trovare comprensione nei medici di Brescia“. Per il 10 luglio due manifestazioni sono state indette a Brescia” ed a Roma dal “Movimento Vite Sospese” e con l’ adesione del Coordinamento dei Comitati pro-metodo stamina.
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