Tiro al bersaglio sugli immigrati africani, vittime di agguati a sfondo razziale nel centro storico di Napoli. Casi non isolati, ma ripetuti nel tempo che tuttavia non sono stati oggetto di indagini in quanto le vittime hanno paura di denunciare.
Una vicenda sulla quale la procura ha chiesto approfondimenti. È quanto rivela la rete antirazzista ”3 febbraio’‘ al quotidiano la Repubblica che ieri ha riportato, tra l’altro, la testimonianza di un senegalese di 20 anni: ”Mi hanno sparato alle spalle, con una pistola, senza motivo” ha raccontato, spiegando di essere riuscito a scappare. Gli episodi segnalati dall’Associazione 3 febbraio sarebbero avvenuti nelle ultime due settimane entrambi nel centro antico, tra Forcella e via Duomo.
Gli attivisti della Rete citano i casi di un nigeriano, Henry Kwasu, ferito alle gambe da un proiettile e del senegalese S.B.C.. Inoltre, secondo un portavoce della comunità pakistana, aggressioni a sfondo razzista si sarebbero verificati ai danni di altri immigrati. ”Nella nostra memoria – è scritto in un comunicato di ”3 febbraio” – è ancora vivo il ricordo della tragedia di Ibrahim, giovane senegalese ucciso nell’estate del 2005. Allora, a seguito del suo assassinio ci fu una sollevazione popolare e solidale di migliaia di immigrati e italiani che insieme si unirono contro il razzismo e la violenza. Oggi il clima di scontro verso gli immigrati, l’egoismo e la paura rendono la reazione più difficile ma non meno urgente”.
La rete antirazzista si riferisce all’omicidio di Ibrahim Diop, avvenuto ad opera di un 19enne balordo che lo accoltellò mentre mentre era in fila davanti al call center di via Cesare Rosaroll, a poca distanza dal luogo dove si sarebbero verificate le aggressioni. Chiede che venga fatta immediata chiarezza il sindaco Luigi de Magistris. Il primo cittadino tiene comunque a sottolineare che Napoli non è una città “razzista e intollerante ma accogliente e favorevole alla contaminazione tra popoli, culture e religioni”.
”Non fa mai male alzare la vigilanza e l’attenzione su quello che può apparire un fatto episodico che, se non denunciato con fermezza, se non stigmatizzato in modo chiaro e forte, può assumere il carattere di una maggiore recrudescenza”, ha detto il sindaco.
La denuncia dell’Associazione ha messo in allerta polizia e carabinieri. La procura ha chiesto agli apparati investigativi, questura e carabinieri, di accertare se vi siano stati episodi a sfondo razzista non denunciati alle forze dell’ordine. Eventuali casi saranno segnalati alla sezione del procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina tra l’altro i magistrati della Direzione nazionale antimafia impegnati nelle indagini sulle attività della criminalità organizzata nel centro di Napoli.