C’era grande attesa nei giorni scorsi, ma la Regione Puglia, non ha ritenuto necessario, almeno per momento, stralciare dal Piano Rifiuti, il sito di Contrada Martucci, nonostante la preoccupazione dei cittadini, dei sindaci, dei rappresentanti del Comitato Chiudiamo la discarica e di Legambiente, che chiedevano a gran voce la chiusura della discarica in base al provvedimento della magistratura avviato nell’aprile 2013.
La Procura di Bari infatti, in data 23 aprile 2013, ordina un sequestro penale preventivo contestando i reati di falso, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata, e molte altre violazioni, partendo da carotaggi, analisi, intercettazioni e dati tecnici che attestano soprattutto la fraudolenta realizzazione delle vasche di servizio e soccorso all’impianto realizzate senza il previsto strato d’argilla, le gravi lesioni al manto in HDPE, gli omessi controlli durante le procedure di collaudo nonché predisposizione di campionatura ad hoc per ottenere risultati scientifici corrispondenti alla normativa, il conferimento di tipologie di rifiuti non autorizzati, anche pericolosi, la grave e illecita situazione della vecchia discarica(contigua alla nuova), nella quale vi sono stati illeciti abbancamenti e dalla quale vi sono pericolose percolazioni ed emissioni gassose, derivanti da fermentazioni tossiche.
(fonte comunicato Procura di Bari 23 aprile 2013)
Nonostante l’indagine e le perizie, la Regione prende tempo per altri sei mesi e istituisce un tavolo tecnico per valutare eventuali disattenzioni e mancanze, al fine di evitare contenziosi con la Ditta Lombardi.
Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale e dichiarerà la chiusura definitiva del III lotto, dando il via alle operazioni di sicurezza che si protrarranno per i prossimi 30 anni. Infine, incaricherà un funzionario dell’ISPRA, come consulente tecnico di parte nella drammatica vicenda che vede coinvolta la Terra di Bari.
E intanto in un’inchiesta pubblicata oggi da Repubblica, a firma di Giuliano Foschini, si afferma che i report depositati dai periti incaricati dal gip Mastrorilli – che Repubblica ha avuto modo di consultare – lasciano pochi spazi ai dubbi: “la discarica non è stata realizzata come avrebbe dovuto e soprattutto la situazione nella quale si trova, così com’è, non sarebbe compatibile con l’esercizio.”
E cittadini? Continuano a sperare e a non arrendersi. Con sempre meno fiducia verso le istituzioni
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