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Talpe nelle istituzioni informavano la ‘ndrangheta

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Puntano ad individuare quei “soggetti collegati anche ad apparati istituzionali” e non solo politici, che fornivano notizie riservate al gruppo “segreto” che operava per conto della cosca De Stefano, le indagini della Dda di Reggio Calabria che, secondo gli stessi inquirenti, hanno evidenziato una componente criminale in cui si intrecciavano massoneria, criminalità ed eversione nera finalizzata a favorire gli interessi di una delle famiglie di ‘ndrangheta più potenti.

Il gruppo, secondo l’accusa, negoziava informazioni riservate con appartenenti alle istituzioni in cambio, per questi ultimi, di benefici di varia natura.

Le informazioni riservate così ottenute venivano poi utilizzate per perseguire gli obiettivi illeciti del gruppo. Dalle perquisizioni effettuate ieri dalla Dia di Reggio Calabria, intanto, gli inquirenti cercano riscontri ad un quadro delineato grazie ad intercettazioni, telefoniche ed ambientali, ed alla lettura di spezzoni di dichiarazioni rese da vari personaggi contestualizzati e visti nel loro insieme.

Un quadro nel quale la Dda reggina vede intrecciarsi vicende di ‘ndrangheta di alto livello con ambienti politici, imprenditoriali e finanziari.

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Redazione