”Non fatemi domande perché non rispondo, vi dico solo che io mi ribello a uno scambio, anche solo andare a cena, per ottenere un diritto”.
Lo ha detto lasciando il palazzo di giustizia di Chieti una delle cinque donne sentite ieri nell’ambito dell’incidente probatorio a carico dell’ex assessore comunale Ivo D’Agostino, agli arresti domiciliari dal 30 luglio scorso per violenza sessuale e concussione per aver commesso atti sessuali su alcune donne dietro la promessa di far assegnare loro un alloggio popolare.
”Ho una figlia di 13 anni, che un domani si potrebbe davanti a un professore universitario che le potrebbe chiedere prestazioni sessuali promettendole un voto alto ad un esame. Questa cosa deve finire”.
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