Appello preoccupato dei dieci sindaci del comprensorio gelese, al presidente della Repubblica Mattarella, a quello del Consiglio Matteo Renzi e al governatore della Sicilia Crocetta.
I primi cittadini di grandi realtà come Caltanissetta, Vittoria, Licata, Piazza Armerina, si sono riuniti nella sede del Comune di Gela, con CGIL, CISL, UIL, ed i sindacati di artigiani e commercianti, per un’ampia riflessione sulla crisi che ha investito il Petrolchimico Eni.
La notizia di una mobilitazione filtrava da giorni sui media. Alla fine i sindacati ed i sindaci hanno concordato le iniziative di protesta ed hanno deciso di scrivere un appello accorato ai vertici istituzionali, nazionali e regionali.
Si chiede in essa un intervento incisivo affinché venga scongiurata la “morte di un comprensorio di 250.000 abitanti”.
Nella lettera si parla del fermento di una città bloccata da 90 ore.
Si chiedono, nell’appello, interventi urgenti di defiscalizzazione a carico dei lavoratori, ammortizzatori sociali, l’approvazione prioritaria di progetti per la bonifica (sia in ambito regionale che nazionale) e l’apertura di un tavolo di confronto con il governo.
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