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Montalbano ha gli scafisti sotto casa. Perché non se ne occupa?

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Montalbano c’ha gli scafisti sotto casa: se cominciasse ad occuparsene, potrebbe essere la chiave di volta per far capire all’Europa la tragedia dei barconi?

Davanti alla terrazza di Punta Secca – in onda in questo periodo in Inghilterra ogni sabato sera sulla BBC – nei romanzi e in tv l’ispettore siciliano risolve i casi di cronaca più difficili: la realtà supera però la fantasia e una storia ben più cruenta si consuma proprio sotto i suoi occhi.

Su questa spiaggia – teatro delle serie televisive “Il Commissario Montalbano” e “Il Giovane Montalbano” – lunedì tredici migranti sono annegati vicino la riva, dopo essere stati frustati dagli scafisti che li hanno costretti a buttarsi a mare nonostante non sapessero nuotare.

La vittima numero 14, invece, è stata investita a morte da un’auto, mentre cercava di attraversare la vicina strada provinciale per scappare via, con addosso i vestiti ancora bagnati e negli occhi il terrore delle cinghiate: l’automobilista non si è neanche fermato ed è scappato abbandonandolo sull’asfalto ed ignorando che – destino beffardo – si era appena salvato dallo sbarco.

In questa brutta storia c’è anche il carabiniere-eroe, Carmelo Floriddia, che si è tuffato in acqua per salvare dieci persone tra cui donne e bambini, e che ha bloccato per primo uno degli scafisti. Gli altri, tutti siriani, sono stati poi arrestati con l’accusa di aver provocato la tragedia. Non è la prima volta: sembra il macabro remake di un altro sbarco a Sampieri avvenuto otto anni fa e costato la vita a 25 migranti, adesso sepolti al cimitero di Scicli.

Gli elementi ci sono tutti per mettere il Commissario sulle tracce degli scafisti. Un tema affrontato da Camilleri solo in parte nell’episodio “Una lama di luce” durante il quale il ministro degli Interni fa tappa a Vigata nel suo viaggio a Lampedusa per l’ennesima emergenza immigrazione.

Montalbano, però, non se n’è ancora occupato direttamente. Nel Regno Unito le vicende del poliziotto siciliano stanno spopolando ed il fenomeno si riflette e si amplifica sui socialmedia: ogni particolare della fiction viene analizzato e commentato, dai temi più impegnativi fino alle ricette di Adelina e le caratteristiche dei personaggi (tanto che oggi, su Twitter, c’è anche chi esclama: “I feel like I am having a conversation with Catarella. My brain in now frazzled..”, cioè “ho il cervello così stanco che mi sembra di aver parlato con Catarella“).

Insomma, la fortunata fiction – trasmessa in molti paesi d’Europa in Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia, Ungheria e Finlandia – sta facendo conoscere tutti i particolari della Sicilia al grande pubblico della TV inglese. Tutti, meno uno.

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Published by
Francesca Marchese