I due docenti arrestati ieri dalla Guardia di Finanza a Messina nell’operazione ”Pacta servanda sunt” sono il direttore del dipartimento di Farmacia dell’Università di Messina Giuseppe Bisignano, 63, e il professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica Giuseppe Teti, 61 anni.
Avrebbero inquinato un concorso per ricercatore in Microbiologia e Microbiologia Chimica all’ateneo per far vincere il figlio di Bisignano. Sono accusati a vario titolo di peculato, concussione, abuso d’ufficio e falso.
Indagate anche altre cinque persone tra cui l’ex rettore Francesco Tomasello, la sua delegata per comporre la commissione Maria Chiara Aversa, un docente di Camerino Sandro Ripa, uno professore di Catania Giuseppe Nicoletti, il gestore dell’economato del dipartimento di Farmacia Cesare Grillo. Tomasello avrebbe favorito con Aversa la formazione della commissione per favorire il figlio di Bisignano. Nicoletti, Ripa e Bisignano avrebbero influenzato la commissione della quale ha fatto parte Teti.
Al concorso si presentarono, oltre al figlio di Bisignano, anche altri concorrenti: uno aveva dei titoli superiori agli altri e i docenti indagati gli avrebbero chiesto di ritirarsi e lui avrebbe acconsentito dopo aver avuto rassicurazioni sulla possibilità di un altro posto per lui e un suo parente.