Attentato contro i diritti politici del cittadino: è questa l’accusa che la Procura di Avellino contesta a Sergio Nappi, il consigliere regionale già indagato dagli inquirenti napoletani per presunte irregolarità nell’utilizzo dei fondi destinati ai gruppi consiliari per le attività di comunicazione.
La nuova vicenda giudiziaria per il consigliere – attualmente iscritto al gruppo consiliare Forza Campania – arriva a conclusione di una indagine durata tre anni al termine della quale il pm Elia Taddeo ha chiesto il rinvio a giudizio del consigliere regionale in base all’articolo 294 del codice penale.
I fatti risalgono al 2010 quando Nappi, sindaco di Monteforte Irpino (Avellino) e candidato alle elezioni regionali, avrebbe imposto ai suoi assessori di sostenerlo: ”Se non farete campagna elettorale per me, vi caccerò dalla giunta comunale”, avrebbe detto Nappi ai suoi tre assessori, Paola Valentino, Antonio Aurigemma e Vincenzo Carullo.
I tre assessori, dopo essere stati revocati dall’incarico all’indomani delle elezioni che videro eletto Nappi, presentarono una denuncia ai carabinieri. Il difensore di Nappi, l’avvocato Annibale Schettino, in vista dell’udienza fissata per il 19 giugno, ha presentato una memoria nella quale, tra l’altro, si ribadisce che ”è nelle prerogative del sindaco nominare o revocare gli assessori”.
Nel frattempo, lo stesso Sergio Nappi annuncia la presentazione di una denuncia per calunnia nei confronti dei suoi tre ex assessori
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