Bambini, insegnanti e genitori insieme per impedire l’abbattimento, deciso dalla Soprintendenza ai monumenti, della scuola “Bellaria”, di proprietà del Comune di Napoli che si trova nel Bosco di Capodimonte.
Al momento l’area è stata recintata ed è presidiata dalle forze dell’ordine mentre è stato chiuso al pubblico l’accesso al parco di via Miano. La storia della scuola “Bellaria” è nota da tempo.
Già l’ estate scorsa i genitori e gli insegnanti si mobilitarono per impedire che la Soprintendenza procedesse con le pratiche dell’ abbattimento. I bambini furono smistati in altre scuole e la struttura chiusa.
La scuola, immersa nel verde e con tutti i servizi è stata ristrutturata pochi anni fa, ha una mensa, una palestra ed è sopratutto antisismica. La proprietà è del Comune che dovrebbe provvedere alla richiesta della Soprintendenza che dalla ha vinto un ricorso al Tar.
Ma i genitori non ci stanno. “La storia risale agli ultimi mesi del mandato del sindaco Iervolino – spiega Fernanda Spena portavoce del comitato di genitori e insegnanti -. All’epoca il Comune di Napoli non si pronunciò contro la Soprintendenza che voleva buttare giù la nostra scuola. Oggi la Soprintendenza ha dalla sua un pronunciamento del Tar e quindi secondo la legge dovrebbe essere proprio il Comune a mandare le ruspe a proprie spese, circa 130 mila euro, cosa che mai ha fatto in questi mesi perché, da quanto abbiamo capito, non è interesse di questa amministrazione comunale abbattere questo edificio”.
Intanto al posto della scuola Bellaria, raccontano i genitori, dovrebbe nascere un orto.
Questo pomeriggio un gruppo di manifestanti sarà ricevuto in Comune proprio per discutere della questione, ma il cantiere rimane transennato e presidiato dalle forze dell’ordine e dai bambini, una cinquantina, che non vogliono perdere la loro scuola.
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