Pensavamo di avere archiviato definitivamente il folle progetto del Ponte sullo Stretto e invece continua il balletto delle dichiarazioni sulla sua possibile costruzione.
Dopo la nostra denuncia e la risposta pasticciata del Ministero che gioca con le tabelle, il rifinanziamento c’è nella uno ma non nella due, anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini torna sulla questione Ponte sullo Stretto parlando dell’ipotesi di “capitali stranieri interessati a realizzarlo”.
La partita sul futuro tanto evocata si gioca allora su una scelta: Renzi decida se cedere alle lusinghe e ai ricatti delle grandi imprese o piuttosto rompere quel circolo vizioso tra governi, grandi burocrazie e lobby che condizionano le politiche industriali e dei lavori pubblici del Paese.
L’operazione Ponte, nata nel lontano 1971, infatti è stata soprattutto un pozzo senza fondo di soldi, promesse, clientele e sprechi.
La questione che poniamo è semplice, il Ponte si vuole realizzarlo o no?
Renzi e il governo prendano una decisione e la comunichino al Paese assumendosene la responsabilità.
Lascia un commento