Tra i poco invidiabili primati fiscali (in negativo) l’Italia, tra i principali Paesi della zona Euro, ha anche quello del record dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva, cresciuta in 40 anni di 8 volte. Lo afferma l’ufficio studi della Cgia di Mestre. Dall’anno della sua apparizione, il 1973, al 2013 l’Iva è aumenta di ben 9 punti.
“Speriamo che l’ipotesi emersa in queste ore di uno stop dell’aumento per tutto il 2013 trovi conferma – commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – La sterilizzazione dell’Iva sarebbe un segnale importante che darebbe un po’ di fiducia alle famiglie ed anche alle imprese“. Analizzando l’andamento tenuto dall’aliquota ordinaria Iva in questi 40 anni nei principali Paesi che costituiscono l’area dell’euro la Cgia ha notato che l’incremento più importante si é registrato in Italia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12% ora si attesta al 21%, con un aumento di ben 9 punti.
Seguono la Germania, con una variazione di +8 punti (era all’11%, adesso si attesta al 19%), l’Olanda, con 5 punti (16% nel 1973, 21% nel 2013), l’Austria e il Belgio, con aumenti rispettivamente del +4 e del +3. La Francia è l’unico Paese preso in considerazione che ha visto diminuire il peso dell’aliquota di questa imposta. Se nel 1973 era al 20%, ora si attesta al 19,6% (-0,4).