La parola inaccettabile, a quanto pare, è scherzo.
Una coscienza civile non riesce ad accettare che dietro le sevizie al ragazzino di Napoli ci possa essere stato uno scherzo. Ma la parola “scherzo” può essere connotata in maniere diverse a seconda dell’aggettivo che l’accompagna.
Uno scherzo può essere “tragico”, “criminale” oppure “violento”. I sassi lanciati dal cavalcavia non erano uno scherzo, nelle intenzioni di chi li lanciava?
Allo stesso modo, era uno scherzo stupido e violento quello di Napoli: almeno per chi lo ha messo in pratica, non certo per il ragazzo che l’ha subito.
La distinzione offende la nostra buona fede perché tendiamo a immaginare che dietro il Male ci sia un’intelligenza, un disegno, un complotto o almeno una presa di coscienza di sé. Crediamo che la violenza sia sempre consapevole, e quindi si prenda sul serio. Alla nostra coscienza civile serve qualcosa che giustifichi il soccombere del Bene. E se si scopre che dietro il Male c’è “solo” un idiota ci pare inaccettabile.
Nel compilare le sue leggi della stupidità umana, Carlo Maria Cipolla avvertiva: i cretini sono più pericolosi dei mascalzoni.
Di solito si è portati a sottovalutarli ma – forse proprio per questo, e per il fatto che sono molto più numerosi – i cretini sono in condizione di fare molti più danni. Esiste una diffusa indulgenza, nei confronti degli idioti, che non ha motivo di esistere.
L’idiozia non è affatto un’attenuante. Non è una infermità mentale che si possa invocare a discolpa in un processo. L’idiozia, confermo, è un’aggravante.
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