Il gup del Tribunale di Bari Alessandra Piliego ha condannato sei dei 10 imputati con rito abbreviato nel processo cosiddetto ‘Gibbanza’ sulle presunte sentenze tributarie pilotate. Condanna a otto mesi di reclusione (pena sospesa) per il giudice Aldo D’Innella per un episodio di falso (è stato assolto da sette episodi di abuso d’ufficio, per lui l’accusa aveva chiesto cinque anni di reclusione); condanna a due anni e quattro mesi per riciclaggio nei confronti di Sesto Quintavalle, fratello del giudice Oronzo Quintavalle (rinviato a giudizio nell’ambito dello stesso procedimento); condanna a due anni (pena sospesa) per l’allora presidente dell’Associazione Nazione Tributaristi Italiani-sezione di Bari, Cosimo Cafagna.
Tra i quatto imputati assolti ci sono l’ex presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bari Giorgio Treglia e Elvira Bellomo, segretaria della Seconda Sezione della Commissione Tributaria Regionale pugliese di cui D’Innella era presidente (accusati di corruzione in atti giudiziari). Contestualmente al processo con rito abbreviato si è conclusa l’udienza preliminare nei confronti degli altri 30 imputati. Per 24 di loro il gup ha disposto il rinvio a giudizio, prosciogliendo da ogni accusa gli altri sei.
Il pm che ha coordinato le indagini, Isabella Ginefra, contesta agli imputati – giudici, commercialisti, avvocati, funzionari delle Commissioni Tributarie e imprenditori – i reati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari (riqualificato dal giudice in corruzione semplice), falso, rivelazione segreto d’ufficio, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio, truffa, millantato credito e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il processo inizierà il prossimo 3 novembre dinanzi alla prima sezione collegiale del Tribunale
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