Solo il 32% degli italiani è partito per le vacanze estive, quasi uno su tre. E anche a settembre si prevede un calo del 6% delle presenze turistiche. Quella del 2013 è stata un’estate all’insegna del risparmio e delle vacanze “mordi e fuggi”. Mentre si conclude il primo grande controesodo, le associazioni dei consumatori fanno i conti e stilano un bilancio della stagione estiva caratterizzato anche quest’anno dal segno meno.
Sulla stessa linea sono infatti le stime di Federconsumatori e del Codacons. Secondo la prima, solo il 32% degli italiani si è concesso una vacanza di almeno una settimana, ovvero 19,2 milioni di cittadini. La spesa turistica annuale, già passata dai 77,4 miliardi del 2008 ai 72,2 del 2012, si attesterà nel 2013 a soli 70,1 miliardi con un calo complessivo del 22,4%.
Vacanze improntate al risparmio, dunque, e sempre più nel segno della scelta del turismo low cost. Alle vacanze scontate per le formule “last minute” e “last second” si affiancano quelle “mordi e fuggi” con non più di 2-4 notti di pernottamento. Sempre secondo Federconsumatori, quest’anno si riduce poi il numero di coloro che decideranno di partire a fine stagione: per settembre e ottobre si stima una riduzione del 5-6% rispetto allo scorso anno. Numeri sostanzialmente negativi anche dal Codacons secondo cui sono 33 milioni gli italiani rimasti a casa. Chi è partito poi, ha speso il 7,2% in meno rispetto al 2012.
La crisi continua quindi a incidere fortemente sul turismo italiano. “Rispetto agli anni passati – spiega il Presidente dell’associazione, Carlo Rienzi -, è aumentato di 6 milioni il numero di cittadini costretti a rinunciare alle vacanze”. Solo il 15% di chi è partito, inoltre, ha trascorso più di 15 giorni fuori casa. Risultano così evidenti, secondo il Codacons, i tagli al budget di spesa che le famiglie hanno dedicato alle vacanze estive 2013. La spesa di chi è partito sarebbe stata infatti, mediamente, di 97 euro al giorno, contro i 104 euro del 2012 (- 7,2%). In questa cifra rientrano i costi di trasporto (auto, treno o aereo), i soggiorni presso le strutture turistiche, le spese per l’alimentazione, per i servizi balneari, per lo svago e l’intrattenimento,. “Le vacanze – commenta Rienzi – sembrano oramai diventate un lusso per ricchi e chi parte spende sempre meno o riduce i giorni di villeggiatura”.