Una Miss Italia che sostiene di essere l’esatto opposto dello stereotipo della donna oggetto non parlante, evocato dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che plaudì la scelta della Rai di non trasmettere le finali della storica kermesse.
Mentre infuriano le polemiche su uno dei concorsi che più piacciono alle famiglie medie italiane, a Porto Palo di Menfi, la sua Città, Miss Italia Giusy Buscemi, diventa Ambasciatrice dell’identità territoriale e va ad aggiungersi a Gaetano Basile e Bonetta Dell’Oglio personalità già insignite del prestigioso riconoscimento
“Sono molto orgogliosa – ha esclamato la Miss Italia 2012 Giusy Buscemi – per il riconoscimento ricevuto. Peraltro fin dalla mia elezione a Miss Italia mi sono mostrata disponibilissima a promuovere tutte le potenzialità del nostro territorio. E continuerò a farlo con tutte le mie energie”.
Alla serata hanno preso parte il Sindaco della Città di Menfi Enzo Lotà, Giuseppe Bivona Presidente della Lurss Onlus, Roberta Urso responsabile delle pubbliche relazioni delle Cantine Settesoli, Vito Clemente Presidente del Consiglio Comunale di Menfi, tante immagini e ottima musica, una bella serata condotta da Lilian d’Anna, e chiaramente Miss Italia. Prima del brindisi finale la Consegna della targa da parte del Sindaco Lotà, e la pergamena della Lurss.Onlus con Giuseppe Bivona, e del gioiello “SICILIA” di Marilena Barbera.
Le parole di chi aveva commentato l’esclusione di Miss Italia dal palinsesto Rai come una scelta “moderna e civile” non hanno trovato il consenso di Giusy Buscemi, che difende a spada tratta il concorso organizzato e curato da Patrizia Mirigliani.
Intervistata da Redattore Sociale, Miss Italia ha respinto le accuse che tacciano la competizione di bellezza di esaltazione eccessiva del corpo femminile, presentato come oggetto. “Il concorso è cambiato col tempo – ha dichiarato -. In esso non c’è proprio niente di spinto, anzi è una gara molto casta e tradizionalista”.
“La fisicità – continua Giusy – è un elemento di bellezza e non c’è niente di male nell’esibirla. Una delle parole chiave dell’Italia è bellezza, da quella delle opere d’arte a quella della natura. Anche la bellezza femminile fa parte di questo concetto. Non ci vedo niente di incoerente in tutto questo. Le belle donne fanno parte del patrimonio del nostro Paese”.
“È da sfatare il mito secondo cui l’esibizione della bellezza porta a considerare la donna come un oggetto – conclude – l’importante è non arrivare all’esagerazione”.
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