Impoverito dai tagli statali e dalla riduzione drastica degli investimenti, anche a causa di una burocrazia inefficace, lenta e, spesso, corrotta.
Impoverito dalla perpetuazione della crisi economica che ha accentuato i tassi di disoccupazione – giovanile e femminile soprattutto – e ha allargato la ferita delle disuguaglianze sociali. Con tantissimi giovani che stanno emigrando all’estero.
E con la stragrande maggioranza delle piccole e piccolissime imprese, costituenti l’ossatura dell’organismo produttivo del nostro territorio, incapaci di fare rete tra loro, di internazionalizzarsi e di riconvertire i propri processi industriali.
Troppo poche le aziende virtuose che hanno saputo investire nell’innovazione tecnologica.
E’ impietosa la fotografia scattata sul Mezzogiorno dallo Svimez, ma, allo stesso tempo, l’ultimo studio elaborato dall’associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno rappresenta anche la bussola che andrebbe seguita per intraprendere, con coraggio e determinazione, un percorso di cambiamento e di rinnovamento.
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