Lavorati dai maestri gioiellieri sardi quei 50 chili di corallo rosso sequestrati dalle Fiamme gialle nel porto di Santa Teresa di Gallura avrebbero potuto far guadagnare anche 5 milioni di euro. Un maxi sequestro di oro rosso è stato portato a termine dalla Guardia di finanza della Sezione Operativa Navale di La Maddalena.
Denunciati quattro fratelli, residenti nel Nord Sardegna, per contrabbando e commercio abusivo di preziosi. Sequestrata l’imbarcazione dei pescatori e ben 50 chili di corallo rosso grezzo di origine nord africana, dove la pesca è vietata. La barca è stata controllata alcuni giorni fa mentre si avvicinata al porto di Santa Teresa di Gallura. I finanzieri, effettuando le consuete verifiche, hanno notato tre sacchi di plastica sigillati con del nastro adesivo, dentro hanno rinvenuto il corallo. I pescatori non hanno fornito alcuna spiegazione del possesso dell’oro rosso, del valore all’ingrosso di 50mila euro, e sono stati denunciati.
L’imbarcazione è stata controllata anche con l’ausilio di unità cinofile per verificare la presenza di altro materiale illegale o stupefacenti, ma dall’ispezione non è emerso nulla. Secondo le Fiamme gialle il corallo di contrabbando era destinato alla vendita in tutta la Sardegna e avrebbe “fruttato un guadagno fino a cento volte superiore, in funzione del numero di passaggi e del tipo di lavorazione degli artigiani sardi, da secoli maestri dei gioielli realizzati con l’oro rosso“.