Ci vorrà una vera “arca di Noè” per liberare il Parco ornitologico di Villa d’Orléans a Palermo. Mille e 200 animali, tra cui molte specie protette, dovranno essere sgomberati al più presto dal sito su ordine della Regione Sicilia, ente titolare dell’area. Alla fine ne resteranno solo 200. E’ l’epilogo di un contenzioso tra la stessa Regione e la ditta proprietaria degli esemplari che fa capo a Nicola Lauricella. I fondi a disposizione per Villa d’Orléans erano già stati dimezzati in passato a 280 mila euro, mentre l’attuale governo regionale li ha praticamente azzerati rivendicando la proprietà della fauna del parco, che invece, è stata riconosciuta alla ditta che lo gestisce.
Tra gli animali ci sono pappagalli, scimmiette Uistiti’ (le più piccole al mondo), aironi, pellicani, gufi, fagiani, ma anche oche, cigni, gru, aquile, fenicotteri corvi e avvoltoi, senza contare altri ospiti come pesci, tartarughe, daini e antilopi. Ora dovranno tutti essere trasferiti in altre aree protette italiane, ma anche in Germania e in Olanda. Villa d’Orléans sarà praticamente svuotato della sua preziosa fauna e la protesta è scattata soprattutto su facebook dove decine di utenti hanno inondato la fan page del parco di messaggi di rabbia e amarezza.
“Siamo dei veri luminari nell’arte di demolire quel poco di bello che è rimasto in questa città”, scrive Filippo. “La Sicilia non può perdere un bene così prezioso”, affermano i gestori del parco. A Villa d’Orléans si fanno visite guidate, tirocini universitari, laboratori per le scuole e soprattutto il parco ornitologico partecipa a progetti internazionali di riproduzione di animali in via d’estinzione. Proprio di recente nella struttura si è verificato un parto eccezionale: un esemplare di scimmiette Uistitì ha partorito tre gemelli. E’ un evento molto raro e se è accaduto è anche merito dell’ambiente incontaminato di quest’area che andrebbe valorizzata anziché ridimensionata o dismessa.
“Ciò che sta succedendo in questi giorni è del tutto inaccettabile – ha affermato Giampaolo Badalamenti, divulgatore scientifico di Villa d’Orléan – non si può, per problemi di bilancio, chiudere il parco ornitologico più grande d’Italia dall’oggi al domani. Trascurando per un attimo i dipendenti che si troverebbero in mezzo ad una strada. Anche chi non conosce bene la biologia e il comportamento delle tante specie presenti nel parco – ha aggiunto – si potrà però rendere conto di quanto sia improponibile un trasferimento in altro loco di questi esemplari dopo un così lungo soggiorno che, generazione dopo generazione, dura ormai da quasi 60 anni”.
Giampaolo Badalamenti ha parlato di “violazione dei diritti degli animali”. “Non possiamo permettere – ha concluso – di eliminare una tale realtà zoologica come quelle che esistono nelle più grandi città europee”. E tra i messaggi di “vergogna” e indignazione che riempiono le pagine facebook degli utenti c’è anche chi ha lanciato l’idea di avviare una petizione popolare per impedire il trasferimento degli animali e la chiusura definitiva del parco.
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