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La gioia diventa tragedia, partorisce e muore. La procura indaga
05 Set 2013 09:10

Dalla gioia per la nascita della figlia, Sabina, alla disperazione per la morte della moglie avvenuta ieri sera nell’ospedale di Melfi (Potenza) in seguito alle complicazioni sorte durante il parto.

Giuseppe Errichiello ha 30 anni, oggi è un uomo distrutto. Regiane Sousa Martins aveva 27 anni, veniva dal Brasile, era bella e aveva trascorso tranquillamente la sua seconda gravidanza (la prima, da giovanissima, in Sudamerica).

L’autopsia, disposta dalla Procura della Repubblica e che si dovrebbe svolgere oggi, dovrà fare chiarezza sulla sua morte, mentre la piccola Sabina resta sotto osservazione. Anche l’Azienda sanitaria di Potenza ha avviato un’indagine interna ”per accertare la correttezza delle procedure adottate dal personale di assistenza”. L’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano (che nel pomeriggio ha incontrato i dirigenti dell’ospedale melfitano) ha invece chiesto ”controlli rigorosi: non ci sono parole per esprimere il dolore ma fare chiarezza è un dovere nei confronti di tutti”. Ieri mattina Regiane, alla quarantesima settimana di gestazione, è entrata nell’ospedale San Giovanni di Dio insieme al marito. Gli amici e i parenti raccontano che stava bene. Nell’attesa del travaglio, i medici hanno anche consigliato all’ uomo di tornare a casa per riposarsi un po’.

Lo hanno però dovuto richiamare con urgenza qualche ore dopo quando la situazione era notevolmente peggiorata. Probabilmente uno shock anafilattico durante il parto naturale ha provocato un’ emorragia, rendendo necessario il ricorso al cesareo. La bimba è nata, ma le condizioni della donna si sono aggravate.

È stata quindi trasferita nel reparto di rianimazione, dove è morta nella tarda serata di ieri. L’esame autoptico è stato disposto dal pm Renato Arminio. La cartella clinica è stata sequestrata subito dopo la morte della giovane donna dagli agenti del Commissariato di Melfi della Polizia. E’ stato proprio Errichiello a presentare la denuncia. 

“Siamo sicuri – hanno spiegato gli avvocati della famiglia, Fabio Di Ciommo e Giuseppe Colucci – che sarà fatto presto luce sull’intera vicenda: in questo momento non ci possiamo sbilanciare su quanto avvenuto, ma noi abbiamo la nostra ipotesi”.


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