La escort barese Patrizia D’Addario il 27 luglio 2009, poco dopo il risalto mediatico delle vicende relative ai suoi rapporti con Silvio Berlusconi, avrebbe fatto 46 telefonate in due ore al suo ex amante, Giuseppe Barba, e a sua moglie, Bernardina Murgolo, mentre la coppia era in un bar del centro di Bari. Nelle chiamate, inviate da una cabina telefonica, le presunte vittime dichiarano di aver sentito “musica (canzoni di Pino Daniele, ndr), intervallata da suoni imprecisati, gemiti e sospiri”.
Per quelle telefonate la donna é imputata con l’accusa di molestie telefoniche dinanzi alla sezione monocratica del Tribunale di Bari. In aula hanno testimoniato oggi Barba e sua moglie, assistiti dagli avvocati Libio Spadaro e Manuele Sborgia. Hanno confermato quando denunciato nella querela depositata il 30 luglio 2009, raccontando di quelle telefonate, 27 sul cellulare di lui e 19 su quello di lei, fatte nell’arco di circa due ore a partire dalle 23.
Era di qualche giorno prima la pubblicazione delle intercettazioni tra la escort e l’ex presidente del Consiglio. Un quotidiano locale pubblicò poi un’intervista alla moglie di Barba in cui la donna riferiva, tra l’altro, che Patrizia D’Addario aveva ricattato anche suo marito con alcune registrazioni. Le molestie telefoniche sarebbero iniziate dopo quella intervista. Nella denuncia Barba e la moglie dissero anche di aver subito dalla donna, alla guida di un’auto, tentativi di speronamento mentre tornavano a casa in Vespa.
Episodio, questo, non contestato dalla Procura nel capo d’imputazione. Patrizia D’Addario potrà raccontare la sua versione dei fatti il prossimo 17 ottobre, quando è stato fissato l’esame dell’imputata.
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