Umiliazione, fallimento e stress a picchi estremi. L’ennesima vittima della crisi d’Italia.
Si tratta di Vincenzo Intonato, il 54enne siciliano che si è tolto la vita dandosi fuoco.
L’impresa edile di cui era titolare era finita come tante altre nella morsa della crisi e il peso dei debiti contratti a causa di alcuni investimenti sbagliati si era fatto sempre più pesante sino a diventare insostenibile.
E’ stata la disperazione a spingere Intonato a darsi fuoco.
La vergogna per aver fallito e per non poter garantire più gli stili di vita d’un tempo ai suoi figli. Questo alla base delle prime ricostruzioni delle Forze dell’Ordine, sovvenute sul posto scaltre e richiamate da alcuni braccianti agricoli delle zone limitrofe alla ditta di Intonato nelle prime ore del mattino di qualche giorno fa.
L’uomo è stato trovato già senza vita completamente bruciato dai soccorritori del 118 giunti sul posto, in contrada “Fossa delle Pere” sulla strada che collega Caltagirone a Niscemi.
Qui l’imprenditore è giunto a bordo della propria auto, una Fiat Punto, che ha lasciato parcheggiata ai margini della strada. Ha quindi percorso pochi metri nella vicina campagna e dopo essersi cosparso di benzina si è dato fuoco con un accendino.
Un proposito suicida che probabilmente l’uomo meditava da tempo. Non una volta, infatti, i familiari avevano denunciato il suo allontanamento da casa.