A Bari ogni giorno vengono pignorate cinque case. Da marzo a maggio si sono registrati 524 pignoramenti immobiliari, rispetto ai 364 dello stesso periodo dello scorso anno, con un aumento quindi del 70 per cento. Altri 315 da gennaio a marzo, per un totale, quindi dall’inizio dell’anno, di 839.
La denuncia è del presidente dell’Adusbef, Massimo Melpignano che ha confrontato i dati del 2012 e del 2013 riscontrando un netto incremento per la sola città di Bari.
Dalle verifiche del Tribunale emerge che nel primo trimestre del 2013 sono stati pignorati 315 immobili (313 nello stesso periodo del 2012). La situazione si è complicata nel secondo trimestre quando i pignoramenti sono stati appunto 524. «I cittadini baresi – spiega Melpignano – si trovano ad affrontare una condizione di profonda crisi».
Se tale tendenza dovesse essere confermata, si corre il rischio di chiudere i primi sei mesi dell’anno con un numero di pignoramenti pari a quello dei primi 9 mesi del 2012, in cui si verificarono 969 nuovi procedimenti nei confronti di cittadini baresi impossibilitati a pagare mutui e debiti.
«Non è mai troppo tardi per dare il via ad iniziative serie, concrete e finalmente incisive che pongano fine a questa vera e propria epidemia – aggiunge Melpignano – fino ad ora le banche e i governi di ogni colore si sono lavati la coscienza con provvedimenti tampone, come la sospensione dei mutui e i fondi di solidarietà, che non risolvono il problema ma lo spostano soltanto nel tempo».