Ignoti si sono introdotti in un bene confiscato alla camorra a Teano (Caserta) e gestito dalla cooperativa sociale ‘Le Terre di Don Peppe Diana-Libera Terra’.
L’episodio, su cui indagano carabinieri e uomini della Forestale, risale alla notte tra venerdì e sabato, ma solo oggi se ne è avuta notizia. La terra, che apparteneva al clan Magliulo, ospita un frutteto.
Notevoli i danni: i protagonisti dell’atto intimidatorio hanno reso inutilizzabile l’impianto di irrigazione, sfondato una porta che introduceva a un magazzino per attrezzi e scosso gli alberi facendo cadere la frutta, mele e pesche, che era pronta per essere raccolta e immessa sul mercato.
“Un atto doloso e voluto rispetto ai tanti percorsi di legalità che si stanno realizzando su quel territorio dove prima regnava illegalità ed il potere criminale.
Un grave segnale – ha commentato don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – che ci preoccupa ma non ci ferma: ai segni del potere criminale rispondiamo ancora una volta con il potere dei segni quello dell’impegno e della corresponsabilità, della mobilitazione.
Un noi che ci vede impegnati in tanti percorsi di giustizia e di economia sana che crescono e si allargano grazie alla collaborazione tra le tante associazioni di volontariato, del mondo della Chiesa, delle istituzioni, prefettura, magistratura e forze di Polizia, cioè le energia sane e fresche della società.
Solo unendo le forze degli onesti la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento“.
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