Finalmente sentiamo l’estate. Potrei parlarvi di bollini neri,di coraggiosi ugandesi che hanno tenuto un gay pride in terra di discriminazione, del mondo in guerra, dovrei celebrare lo scomparso Federico Orlando che segui’ Montanelli per non piegarsi a Berlusconi, scrivere di boy scout e di politica spettacolo che annuncia riforme pericolose.
Invece, sono quasi costretto, a parlare della mia Calabria per la scelta fatta nell’ambito della presidenza su Film Commission. Non mi permetto di disquisire sulla mancata nomina dello scrittore Mimmo Gangemi, di una giunta azzoppata che decide nomine in assenza di certezze istituzionali. Non ho nulla contro il signor Ivano Nasso, giovane commercialista reggino assurto a presidente, non m’interessa che nelle relazioni di pubblici ufficiali sia stato indicato in vicende fallimentari e amicizie da “malacarne” evidenziate da occhiuti investigatori o del suo ruolo di Scopelliti boys.
Il dottor Nasso è la controfigura del Candido di Voltaire. Infatti all’indomani del suo trionfo a domanda della giornalista Alessia Principe ha solennemente dichiarato: “Non vedo film, guardo solo televisione, l’importante è saper far gestione”.
Considerato il mio ruolo nello stesso ambito, pur se tirato spesso per la giacca avevo sempre evitato di occuparmi delle questioni cinematografiche della mia terra. Ma il troppo storpia. La vicenda gravissima nella sua intelaiatura ha suscitato indignazione in Rete (neanche molta in verita’) due posizioni critiche da parte dei consiglieri regionali Talarico e Giordano e poco dibattito sui giornali. A favore di Nasso (che con le sue dichiarazioni ha imbarazzato anche elettori di centrodestra) si registrano al momento reazioni di sostegno da parte di un attore lottizzato dalla vecchia An e privo del suo socio, e di alcuni colletti bianchi dell’entourage di Scopelliti messi a quadrato del bravo commercialista già responsabile di società in house del municipio reggino.
Probabilmente il dottor Nasso in breve tempo apprenderà di Tax credit e di Europa Creativa, avrà idee sui tagli del Fus e del ruolo di supplenza delle regioni, proporrà magniloquenti programmi di cineturismo e realizzerà anche un remake di “Via col vento” (magari vedrà prima la versione originale in dvd) ma permettetemi di dire che questa triste vicenda fa il paio con quella del governatore Loiero che sullo stesso scranno pose il fratello dirigente regionale e qualche scarto di partitocrazia.
Un perenne oscillare calabrese tra carrierismo e clan amicali che in tutti i settori pubblici crea una palude senza speranza.
Resto deluso da Mario Caligiuri, uomo di cultura, che dopo una mia puntura di spillo su twitter mi fa sapere con un sms: “Con questa cosa non c’entro né dalla porta né della finestra”. Per abolire questo stato di cose in Calabria non basta cliccare “mi piace” su un computer. Bisogna che molti estranei agli affari sporchi di parte si sporchino le mani per abolire un sistema tenuto in piedi da un perenne oscillare collettivo che ben dosa con successo fatalismo e vittimismo. Forse l’assessore calabrese Mario Caligiuri invece sa qualcosa invece dei bandi della sua Regione.
Nello scorso marzo si apprendeva di un avviso pubblico che aveva per oggetto: “LO SVILUPPO DI ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI ALL’INTERNO DELLE FILIERE DELLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO E DELLA PRODUZIONE CULTURALE” – LdI 5.2.5.1. Suddiviso in due Ambiti tematici, la graduatoria pubblicata riguardava l’ambito II “Produzione e diffusione di contenuti ed eventi culturali” (non so se mi spiego). La dotazione finanziaria per l’Ambito II del bando era di 4.000.000,00 di euro. Ebbene sono stati presentati 10 progetti, 6 esclusi per mancanza di alcuni requisiti, 2 non hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto per essere finanziati e 2 sono arrivati in porto: la meritoria Rubbettino Editore s.r.l. finanziata per 89.982,00 euro e Pulice.it che accede a 40.671,50 euro.
Spero di essere stato chiaro ma cerco di far capire meglio.In Calabria su una somma complessiva impegnata sulla linea di budget FESR 5.2.5.1 di 116.163,50 euro ne sono rimasti fermi altrettanti 3.883.836,50 non impegnati. Sono costretto a far esempio della mia esperienza in Basilicata. Primo bando per aiuti a imprese nel cinema. Due milioni di fondi europei. Una riuscita campagna di promozione nazionale e locale raccoglie 121 domande. Finanziati 56 progetti (19 start up) e con lo scorrimento in graduatoria la Giunta regionale lucana si è impegnata a trovare un altro milione per finanziare altre opere. La Basilicata è diventata capofila italiana per l’utilizzo dei fondi europei nel cinema e audiovisivo.
Intanto sul sito della Regione Calabria, nei giorni scorsi Caligiuri ha preannunciato un nuovo bando per 5 milioni di euro (quanto non ha speso nel precedente). Il nuovo avviso pubblico uscirà a settembre ed i progetti andranno chiusi entro settembre 2015. Il buon Caligiuri prova a non restituire i soldi a Bruxelles e forse a distribuire somme un po’ qua ed un po’ là in vista delle elezioni regionali.
Invito i tanti bravi colleghi giornalisti calabresi a monitorare la vicenda che merita attenzione. Vi scrivo cari amici sotto una splendida Luna da Casa Paisà a Maiori. Qui Roberto Rossellini girò quel grande capolavoro che è “Viaggio in Italia” (di cui consiglio la visione al dottor Nasso) e frequentò i frati francescani oltre a vivere un perduto amore con Anna Magnani.
Amo il metodo di Rossellini che vendeva le sue posate d’argento per acquistare pellicola al mercato nero per girare “Roma città aperta”. E’ questo il cinema in cui credo. Quello che ha le vicende dell’uomo al suo centro e anche le questioni industriali che fanno crescere idee e sviluppo economico. Tra poche ore parto per un tour cinematografico nella mia Lucania. Stasera a Sant’Angelo Le Fratte splendido borgo che accoglie in cantina comunità creative del nostro cinema. Poi ad Episcopia ad accogliere alloro per la nostra opera, e ancora a Barile dove dei ragazzi ricorderanno con sentimento il passaggio mezzo secolo fa del Vangelo di Pasolini (il film fu girato anche in Calabria ma non mi sembra che ci sia stata Memoria per quell’avvenimento).
E poi a Pisticci per festeggiare degnamente i 15 anni del Lucania Film Festival inventato da ragazzi che oggi vivono producendo cultura. Sono persone molto simili a quelle che ho felicemente incontrato sul pontile di Trebisacce per la “Notte della poesia” magnificamente organizzata da Giacinto Licursi e Franco Franco al cospetto di un centinaio di persone che hanno ascoltato versi di bambini e poeti adulti. C’era anche Nicola Oronzo Accattato poeta che ci ha commosso nel recitare la sua lirica “Oriolo Calabro” Della sua opera ha scritto Dante Maffia: “La sua poesia sta a indicare un Sud che non dorme, anche se per la Calabria e la Lucania preparano sempre e solo bare”. Cari amici sfasciamo le bare di chi oggi vuole l’addio al meridione sostenendo che l’ antica Questione è chiusa. Per noi rimane aperta. In forme nuove e diversificate Una buona domenica a voi tutti.
tratto da www.parideleporace.it