La basilica di Collemaggio all’Aquila dovrà restare chiusa fino al 2016 perché la struttura ”in caso di nuovo terremoto di discreta entità potrebbe risultare insicura”. L’ha annunciato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente riferendo di uno studio svolto dall’Università dell’Aquila e dal Politecnico di Milano e pervenuto al suo ufficio, che ha monitorato la struttura della chiesa gravemente danneggiata dal sisma del 2009, dove nel 1294 Celestino V fu incoronato papa.
L’allarme è stato lanciato durante una conferenza stampa convocata, con l’assessore comunale alle Opere pubbliche nonché presidente del Comitato Perdonanza, Alfredo Moroni, per annunciare la firma di un protocollo d’intesa, fissata al 29 agosto, tra l’amministrazione e l’Eni, che finanzierà i lavori di ricostruzione, ristrutturazione e consolidamento della basilica, inaccessibile dunque da oggi fino alla conclusione delle opere di consolidamento, prevista per fine 2016 (si andrà in appalto nella primavera 2014).
Fino a oggi la chiesa era utilizzata parzialmente; l’ultimo grande evento accolto è stato l’insediamento dell’Arcivescovo Giuseppe Petrocchi. ”La struttura è sostanzialmente sicura – ha detto Cialente – ma non ci si può permettere alcun rischio, anche se l’ipotesi di una scossa molto forte potrebbe sembrare remota. Quante possibilità ci sono? Una su un milione? Non importa, quel che conta è la sicurezza”.
Quindi le celebrazioni della Perdonanza Celestiniana di agosto saranno all’esterno. ”Da uno studio emerge che lo studio è precauzionale – ha commentato in seguito il rettore della Basilica, don Nunzio Spinelli, molto preoccupato -. Ci hanno detto che in caso di forte scossa c’è pericolo. Ora vediamo come organizzarci per i matrimoni da celebrare. Tutto dipenderà dalle decisioni del sindaco e del prefetto dell’Aquila. Abbiamo saputo all’ improvviso, non c’è stato il tempo di organizzarci”.
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