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Il Sud ripartirà con l’alleanza tra imprese e cultura. Come a Matera e Vico Equense
14 Ott 2013 09:48

A Vico Equense, in provincia di Napoli, nasce VIC (Vico Imprese Creative), un incubatore dedicato alle imprese culturali ed innovative.

A Matera, all’interno di un’area dei Sassi recuperata e ristrutturata, nasce un altro incubatore, volto a favorire lo start up di iniziative nel settore della cultura e della creatività.

Sono segnali significativi di un’esigenza, che si sta fortemente affermando nelle Regioni del Mezzogiorno, di investire in cultura, nella consapevolezza che una ripresa della crescita economica del Sud passa sia attraverso il rilancio degli investimenti nel settore dei beni materiali, sia tramite la valorizzazione della cultura e delle attività ad essa connesse, anche per l’indotto sul turismo che ne deriva.

L’azione dei Governi in questo ambito è stata, purtroppo, da sempre priva di quella necessaria carica riformatrice volta a fare della cultura un elemento di sviluppo. Un segnale in senso positivo, tuttavia, potrebbe arrivare dall’applicazione delle disposizioni contenute nel recente decreto “Valore Cultura”, che, oltre a prevedere specifiche disposizioni per la valorizzazione dell’area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, prevede una serie di misure volte a favorire cinema, attività musicali, spettacoli dal vivo e Fondazioni lirico-sinfoniche.

Tra le norme del provvedimento rivestono particolare importanza quelle mirate a favorire l’intervento del “privato” nella cultura. Il decreto, infatti, riconosce un tax credit per la produzione cinematografica e musicale, semplifica le procedure per acquisire le donazioni private fino a diecimila euro e stabilisce la necessità di individuare le modalità per un maggiore coinvolgimento dei privati nella valorizzazione e gestione dei beni culturali.

In merito a questo ultimo punto, sarà possibile misurare l’effettiva volontà del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo (MIBACT) di operare per un effettivo coinvolgimento delle imprese private.

L’auspicio è che il  Ministro Bray sappia valorizzare le riflessioni fatte in questi anni, non ultime quelle contenute nelle Linee guida per la valorizzazione della cultura in Italia attraverso la collaborazione pubblico/privato, elaborate dall’Associazione Civita e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il particolare supporto dell’Assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri.

Il documento riconosce, infatti, la necessità di “affermare con forza e chiarezza, ad ogni livello legislativo, che l’investimento del mondo privato è sempre più determinante anche per compensare la riduzione delle risorse pubbliche e garantire la fruizione di beni e servizi culturali da parte dei cittadini”, auspicando un vero e proprio “cambio di mentalità” sia da parte del “pubblico” sia del “privato”.

E’ necessario passare dalla logica del “fund raising” a quella del “project financing”,utilizzare in modo consapevole e corretto lo strumento delle sponsorizzazioni, per condividere obiettivi e progettualità, sgombrando il campo da resistenze del passato – spesso determinate da scarse conoscenze sulla potenzialità degli strumenti da utilizzare – ed adottando procedure in linea con le best practices internazionali.

Solo rendendo il  rapporto  imprese-cultura più collaborativo, come auspicato più volte dallo stesso Presidente della Repubblica, sarà possibile tutelare, valorizzare e rendere fruibile ad un maggior numero di utenti il nostro patrimonio culturale, in particolare nel Mezzogiorno.


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