Dopo aver assunto la moglie nell’unico posto disponibile da vigile urbano Pino Angelosante, primo cittadino di Ovindoli (AQ) è stato messo sotto inchiesta. Il pm Vincenzo Barbieri ha coordinato le indagini che sono state svolte dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria.
Insieme al primo cittadino sono finiti sul registro degli indagati anche il vicesindaco Marco Iacutone, gli assessori Carlo Bianchini e Berardino Polla, e il segretario generale Cesidio Falcone. Per tutti l’accusa è abuso d’ufficio.
In base a quanto ricostruito dalla procura, la moglie del sindaco sarebbe stata assunta come vigile urbano nel comune di Cappadocia senza rispettare le procedure previste dalla legge per l’accesso nella pubblica amministrazione, in barba a quanti come lei o più di lei meritassero l’ambito posto.
Il sindaco Angelosante, secondo quanto riferito dal pm, per avvantaggiare la coniuge, avrebbe addirittura modificato una delibera insieme agli assessori Bianchini e Polla (la numero 29 del 26 marzo 2012), disponendo l’assunzione di un agente di polizia municipale categoria C (il posto da ricoprire in origine era da comandante polizia municipale categoria D) e richiedendo, inoltre, il nulla osta per lo scorrimento della graduatoria, proprio in virtù del fatto che la moglie fosse, a questo punto, la prima nella graduatoria.
I fatti secondo il pm dimostrano senza ombra di dubbio una preordinata macchinazione da parte del marito che, in virtù della sua posizione da sindaco, aveva piena consapevolezza e un totale controllo sulla questione.