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Il profumo di Palermo sommersa dai rifiuti
02 Mag 2013 07:36

Quando atterro a Punta Raisi attendo con ansia che il portellone dell’aereo si apra. Entra subito odore di mare, in primavera ha un retrogusto dolce, si mischia con il gelsomino che non so da dove arrivi; in inverno l’odore è pungente e arriva con violenza, spinto dal vento di quella punta di isola.

Vorrei restare qualche minuto sulla scaletta a godermi il panorama del mare ma c’è sempre la fila dietro che spinge e vado giù. 
Per andare a Mondello, dove abito, l’autostrada (che in realtà è una super strada) scivola lungo la costa e oltre la barriera di villette abusive, resiste una natura dalla spettacolare bellezza.

Questo ovviamente se guardo a sinistra, se invece mi volto a destra, ormai da un anno, vedo un ammasso di sacchetti della spazzatura che si accumulano fino alla galleria di Isola delle Femmine, e ci sto male.


Adesso in città è emergenza rifiuti, niente esercito per ora. L’azienda per la raccolta è fallita, i lavori di rimozione procedono a rilento, la notte i roghi sono ovunque, ha preso fuoco anche la facciata di una chiesa del 500. 
A soffocare Palermo dalla puzza è stato un sistema politico clientelare che si è rinnovato e rafforzato con gli anni, un’amministrazione dopo l’altra, un politico dopo l’altro, un parente dopo l’altro. 


Quando vedo che in via Notarbartolo, accanto all’albero di Falcone, simbolo e memoria della stagione stragista e della lotta alla mafia, tutti i giorni c’è un cumulo di sacchetti inorridisco. Quando scopro che quei sacchetti appartengono all’assessorato comunale all’istruzione temo che non siamo vittime di niente e ringrazio quei sacchetti che ti coprono il volto così non sono costretta a guardarti negli occhi.

In questi giorni riceverai visite illustri, dalla commemorazione della strage di Portella della Ginestra fino al 23 maggio, anniversario di Capaci. Tappeti rossi, per personalità, giornalisti e istituzioni, nasconderanno l’orrore del degrado in cui ti trovi.

Spente le luci e arrotolati i tappeti tornerai ad essere la Palermo di sempre. Una principessa addormentata, stuprata e insanguinata che ha visto e conosciuto tutto, tranne l’amore di chi l’ha governata.


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