È un vigile del fuoco precario (“discontinuo”) il piromane ripreso da un video mentre cercava di appiccare un incendio sul monte Stingone, località in provincia di Isernia tra i comuni di Venafro e Pozzilli. L’uomo, 50 anni, originario del posto, è stato incastrato dalle telecamere piazzate dal Corpo Forestale perché la zona era stata già teatro di roghi dolosi.
Gli investigatori hanno riconosciuto la canottiera, l’orologio al polso, ma soprattutto la targa dell’auto. Nel video si vede chiaramente l’uomo al volante della sua auto che a un certo punto rallenta, apre il finestrino della sua vettura e lancia un oggetto incendiario in mezzo alla vegetazione. Più tardi si è scoperto che si trattava di una pietra ricoperta di carta gommata, avvolta da un liquido infiammabile. Pochi minuti dopo, l’incendio si era già sviluppato. Tutto è stato ripreso dalle telecamere, così come il gesto coraggioso di alcuni passanti che hanno cercato di domare le fiamme con alcune bottiglie d’acqua. Gli stessi cittadini che hanno avvertito le forze dell’ordine e le squadre antincendio.
Il procuratore di Isernia, Paolo Albano, ha sottolineato il gesto di civiltà di queste persone. L’operazione del Comando provinciale di Isernia del Corpo Forestale è stata chiamata “Flash Fire”, a sottolineare la velocità con la quale il piromane ha colpito. Non è escluso che il 50enne di Pozzilli possa essere l’autore anche di altri incendi scoppiati nella zona. Le indagini vanno avanti. Per ora, il vigile del fuoco è agli arresti domiciliari, a disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia, Antonio Ruscito.
La sua situazione si complica e non poco visto che è stato colto in flagranza di reato e rischia una pena dai 5 ai 10 anni di carcere. Ma perché un uomo che dovrebbe combattere gli incendi ha compiuto un gesto così grave, andando a causarne uno con le proprie mani? L’ipotesi su cui lavorano gli inquirenti è che possa averlo fatto per essere richiamato in servizio.
Per il comandante del Corpo Forestale del Molise, Rosa Patrone, si tratta, comunque, di persone con “disagio psicologico”. Persone che “vogliono attirare l’attenzione con gesti eclatanti”. Le indagini, comunque, vanno avanti anche su più fronti, ha precisato il comandante provinciale della Forestale di Isernia, Luciano Sammarone. In questo periodo, infatti, gli incendi sono numerosi e la maggior parte sono di natura dolosa. La stessa località di monte Stingone era stata interessata da vari roghi “sospetti” tra il 2004 e il 2012. Sono andati in fumo diversi ettari di boschi e vegetazione.
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