Caso A. Se la Repubblica stampasse dieci milioni di euro e costruisse un ospedale, senza riprendere NULLA in tasse, il debito pubblico sarebbe di dieci milioni di euro.
Ovviamente, sarebbe costruito un ospedale, gli operai sarebbero pagati, gli imprenditori avrebbero il loro profitto e ognuno di loro utilizzerebbe quel denaro per comprare altri beni, stimolandone la produzione.
La Comunità sarebbe più ricca di … dieci milioni di euro.
Quei dieci milioni sarebbero stampati ‘male’ solo se non vi fosse capacità produttiva corrispondente.
Bene. Avremmo un debito pubblico di dieci milioni di euro. E allora? Sarebbe un debito della Repubblica verso… se stessa. Anzi, verso la Comunità, perché la Repubblica che stampa è impegnata a convertire quella moneta in beni reali.
Caso B. Se, invece, quei dieci milioni la Repubblica li avesse presi a prestito, allora il debito sarebbe ‘reale’, perché dovrebbe restituirli con gli interessi a chi glieli ha prestati.
Con la lira eravamo nel caso A.
Con l’Euro siamo nel caso B.
Il caso A conviene alla Comunità.
Il caso B conviene a chi ha denaro da prestare.
Quindi il Debito Pubblico diventa un ‘problema’ in un sistema (l’Euro) che è fatto per … produrre debito pubblico!
E’ così difficile da capire?
L’unica cosa in cui credere è che siamo nel caso B. Per crederci, basta leggere il Trattato di Maastricht: l’euro è stampato soltanto dalla BCE che ha DIVIETO di darlo direttamente agli Stati ‘Sovrani’ … I quali, se lo vogliono (e lo vogliono perché ne hanno bisogno) devono chiederlo in prestito (alle Banche Private) emettendo Titoli di Stati ad interesse. Un interesse, aggiungo, che è stabilito dal mercato.
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