Ieri mattina c’è stato un incontro in Comune con gli imprenditori dell’ANCE e io ho ribadito quanto ho già detto tantissime volte: noi chiediamo con una forza assoluta lo sblocco del Patto di stabilità, soprattutto per le opere pubbliche, su questo argomento il presidente del consiglio ci deve dare una risposta.
Ho ricordato a tutti i presenti e ai giornalisti, anche in veste di vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Comune Italiani, dell’impossibilità dei Comuni di pagare le imprese pur avendo soldi in cassa. Il decreto del governo per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione ha sbloccato i vecchi pagamenti ma non quelli correnti, in un momento ancora più difficile per le imprese. Forse prima, avevano ancora qualche lira, ma adesso, fare camminare lo stato di avanzamento dei lavori, pubblici e privati, con il meccanismo del patto di stabilità così com’era, è una pazzia.
Questo Patto di stabilità serve solo a mantenere il rapporto di cambio dell’euro rispetto alle altre valute e io non conosco nessuna economia al mondo che si preoccupi più dell’inflazione che della vita delle persone e delle aziende. A Bari ci sono 800 milioni di euro di opere pubbliche e private da realizzare. Quelle pubbliche non hanno la possibilità di essere pagate correntemente pur avendo, il Comune di Bari, un enorme avanzo di amministrazione di decine e decine di milioni di euro e un bilancio tra i più solidi in Italia. Le banche pregiudicano le imprese che hanno molte commesse e più cantieri perché vengono considerate ad alto rischio.
Ma con tutto il danaro ricevuto dall’Unione Europea, le nostre banche sono in grado di finanziare la ripresa del nostro Paese, e non è possibile che siano il presidente del consiglio e il governo a fermare questo processo.
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