“Non sapevamo che, dalla data della nostra unica e lontana esibizione negli anni Novanta, Verona non fosse più in Italia. Non sapevamo che, in quella città, le organizzazioni neofasciste potessero ottenere l’annullamento di un concerto regolarmente contrattualizzato, perché la band che avrebbe dovuto esibirsi è dichiaratamente antifascista“. E’ il commento dei 99 Posse alla cancellazione da parte di Vrban Ecofestival del concerto in cartellone giovedì 4 settembre a Verona, dopo le polemiche innescate in città dalla presenza di un gruppo musicale dichiaratamente di estrema sinistra. “Noi, illusi, eravamo rimasti alla Costituzione della Repubblica Italiana – attacca il gruppo -. Sì, esatto, quella nata dalla Resistenza e proprio dal ripudio del fascismo che garantisce a ogni cittadino il diritto di espressione“.
Per i 99 Posse, “evidentemente a Verona, in virtù della sua fuoriuscita dall’Italia della quale nessuno era a conoscenza, queste regole che sono alla base della nostra pur imperfetta democrazia non valgono più, sono state rovesciate. E così, basta minacciare il ricorso squadrista alla piazza, perché gli organizzatori del Vrban Eco Festival annullino unilateralmente il concerto, ritenendo che non ci siano condizioni di sicurezza sufficienti per il pubblico e gli operatori“.
Duro il giudizio sugli amministratori scaligeri. “Mentre il sindaco leghista Flavio Tosi fa professione di liberalità fumosa, mediatica e cerchiobottista – sottolineano – l’opposizione in consiglio comunale sostanzialmente tace, e la pubblica sicurezza che solitamente affolla i nostri concerti, con una presenza né invocata né gradita, stavolta si gira dall’altra parte, come spesso accade quando si tratta di estrema destra“. Per il gruppo non deve stupire “se a Verona il Comune concede gratuitamente l’Arena per far esibire due gruppi dichiaratamente neonazisti come Sumbu Brothers e 1903. Non deve stupire, se a Verona ex squadristi picchiatori fanno carriera politica, se le lauree si festeggiano con la ‘caccia ai rossi’ a mano armata in giro per i locali di Veronetta, se le intimidazioni sono all’ordine del giorno“. “In questi giorni la nostra pagina Facebook – accusano ancora – è presa d’assalto da utenti chiaramente riconducibili alla curva sud veronese. E in questo caso gli insulti sono squisitamente a base di razzismo antimeridionale, con il consueto campionario di ‘terroni, lavatevi, benvenuti in Italia“.
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