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Guardie e Ladri di Natura
04 Giu 2013 15:20

In Italia viene commesso un reato ambientale ogni 43 minuti.

Da nord al sud non vi sono regioni italiane immuni da questa piaga che contribuisce al degrado del nostro Paese.

Il quadro è ampiamente confermato nel Dossier “Guardie e Ladri di Natura” realizzato a dicembre del 2012 dal WWF Italia per illustrare le attività portate avanti dalle oltre 300 Guardie volontarie dell’Associazione, organizzate in 50 nuclei presenti in 15 regioni, dal Piemonte alla Sicilia. Ogni anno questo piccolo “esercito” senza armi, ma estremamente competente e motivato svolge circa 55.000 ore di servizio complessive (in media 145 ore al giorno), perseguendo reati ed illeciti ambientali, dall’uccisione di specie protette al bracconaggio, dagli abusi edilizi all’abbandono dei rifiuti, dal maltrattamento di animali al commercio illegale di flora e fauna, dall’inquinamento dei corsi d’acqua alla pesca illegale, dagli scarichi abusivi agli incendi.

I numeri delle loro attività, che vanno avanti in tutta Italia per tutto l’anno, sono la prova di come il controllo del territorio e la cultura della legalità siano strumenti efficaci per salvaguardare e tutelare l’ambiente. Attraverso un impegno diretto, cittadini volontari contribuiscono ogni giorno a difendere il proprio territorio ed i beni comuni con ottimi risultati nella prevenzione e nella repressione dei reati ambientali.

Si opera in aree anche difficili come durante il “Campo di Vigilanza Ambientale e di contrasto al bracconaggio 2013”, svoltosi dal 20 aprile al 12 maggio, in Campania nelle province di Avellino, Napoli e Salerno.

In poco più di 20 giorni, le guardie volontarie del WWF, collaborando fianco a fianco con le forze dell’ordine, hanno effettuato 111 denunce (34 nei confronti di persone, 77 nei confronti di ignoti), 318 sequestri di fauna selvatica (di cui 295 relativi a fauna particolarmente protetta), 261 sequestri di mezzi da caccia (3.429 cartucce, 4 armi da sparo, 94 tra reti e tagliole, 89 gabbie trappole, 46 richiami e 28 lacci per cinghiali), procedendo a 35 blitz per la difesa del territorio (25 su abbandono di rifiuti e 10 relativi a cave) più 9 azioni contro maltrattamenti di animali.

E come spesso accade, indagando su reati ambientali, è stato possibile accertare comportamenti illegali anche in altri settori.

Durante il campo, ad esempio, nel corso di una normale attività di controllo a Cassano Irpino (Avellino), partendo da uno scarico abusivo nel Fiume Calore (affluente del Volturno), le Guardie WWF e le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino sono risaliti al responsabile dello scarico abusivo: un’azienda casearia che smaltiva illegalmente i rifiuti (liquidi e semisolidi) direttamente nel corso d’acqua, danneggiando così una delle più belle aree naturalistiche della zona.

L’ispezione all’interno dell’azienda ha portato al sequestro di grandi quantitativi di alimenti in cattivo stato di conservazione ed alla scoperta di altri tipi di illeciti, come la presenza di due lavoratori “in nero” e il mancato rispetto delle norme di sicurezza antincendio ed antiscoppio del generatore di vapore.


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