L’aggressione al giornalista Paolo Borrometi, avvenuta lo scorso 16 aprile a Modica (Ragusa) “è un fatto grave e preoccupante per il quale esprimiamo solidarietà” ha detto il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico.
Il cronista, corrispondente dell’Agi da Ragusa e direttore del sito on line ‘La Spia’ è stato picchiato da due individui col volto coperto mentre si trovava nella sua casa di campagna, in contrada Rocciola, a Modica.
I due sono fuggiti lasciandolo a terra. E’ stato poi medicato in ospedale per una contusione alla spalla. Sul fatto indaga la squadra mobile di Ragusa.
Avvocato e scrittore trentunenne, in passato ha collaborato con “La Sicilia” e “Il Giornale di Sicilia” ed è stato dal 2004 al 2007 segretario regionale dei giovani della Margherita.
Nel 2010 ha abbandonato la politica per dedicarsi all’attività forense e al giornalismo. Recentemente il giovane giornalista è stato ospite della trasmissione televisiva “I fatti vostri” per lanciare un appello assieme alla signora Ornella Inglese per abbattere quel muro di omertà e di indifferenza che sembra circondare l’omicidio del giovane Ivano Inglese, impiegato incensurato di Vittoria assassinato con diversi colpi di pistola la sera del 20 Settembre 2012. In quell’occasione il giornalista aveva rivolto parole dure e di sfida verso gli autori del delitto. “L’omertà di per sé è mafia” aveva detto in trasmissione.
“La violenza ai danni del cronista ragusano – ha aggiunto ieri invece il viceministro – impegnato in inchieste su vicende criminali, è anche un attentato alla libertà di espressione di un’intera comunità e, per questo, ancora più intollerabile. Raccontare quello che accade in terre di mafia, fare informazione, è un vaccino irrinunciabile contro un’epidemia oscura come quella criminale”.
“Nel ribadire vicinanza a Paolo Borrometi, voglio sottolineare – ha concluso Bubbico – che lui non è solo, già da qualche tempo la sua situazione è stata segnalata ed è oggetto di attenzione da parte delle istituzioni. Episodi come quello avvenuto nei giorni scorsi non devono più accadere, bisogna fare chiarezza al più presto sull’aggressione e rendere più alta la vigilanza”.
Anche la sezione di Ragusa dell’Assostampa ha espresso solidarietà per “la grave e vile aggressione subita” sottolineando che “la violenta aggressione è un segnale preoccupante per la libertà d’informazione in provincia di Ragusa e in Sicilia”.
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