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Furia Crocetta: “Se il Pd vuole le mie dimissioni le chieda”
28 Mag 2014 08:23

La guerra di tutti contro tutti ha determinato una paralisi, questo è inaccettabile. Non ho una poltrona cui sono legato, sto governando con serietà e umiltà. Ho lavorato per il partito, anche se c’è chi dentro il partito ha pure organizzato contestazioni contro di me. Sono dovuto andare in piazza per dire che il blocco degli stipendi di 30mila lavoratori non dipendeva dal governo ma dal Parlamento, qualcuno l’ha capito e ha spostato la protesta davanti all’Ars“. E’ lo sfogo del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che presentandosi ai cronisti, nella sala stampa dell’Ars, ha esordito citando don Chisciotte di Cervantes “andando via da qui nudo, come me ne vado, non c’è bisogno di altra prova per far comprendere che ho governato come un angelo“.

C’è chi gioca sulla richiesta di commissariamento della Regione per poi candidarsi, ma così gioca sulle pelle della Sicilia: in questo scenario la Sicilia rimarrebbe per un anno bloccata, con migliaia di persone senza stipendi e tagli enormi” Il riferimento di Crocetta è al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che più volte ha indicato la strada del commissariamento della Regione per risolvere un presunto problema sui conti pubblici “Se il Pd vuole le mie dimissioni le chieda” rispondendo poi alle critiche di pezzi del Pd dopo il risultato del voto europeo. “Sono sempre stato solo, sono nato solo e morirò solo – ha detto – Mia madre diceva ‘meglio solo che male accompagnato‘. Io non ce l’ho il senso della solitudine, ci sono tanti siciliani al mio fianco“.


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