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#Emiliano: “Ue deve essere la grande potenza innovatrice della vicenda umana”
07 Feb 2016 08:00

La partita inizia ed i giocatori delle squadre di calcio greche: Ael e Acharnaicos, si siedono in mezzo al campo e rimangono in tal modo per due minuti.

E’ questa la protesta per denunciare la strage dei migranti morti in mare. Ed è stata messa in pratica a Larissa, in Tessaglia.

A tal proposito riportiamo un intervento del governatore della Puglia Emiliano.

E se tutte le squadre di calcio europee facessero la stessa cosa?

Lanciamo un appello all’UEFA perché chieda alle proprie squadre, a tutte le squadre, di mobilitarsi contro la strage di migranti e l’inerzia dell’UE verso i fenomeni migratori in atto che nei prossimi mesi diverranno biblici.

E’ forse questo l’unico modo di svegliare l’Unione Europea dal sonno della ragione?

Un olocausto paragonabile a quello che abbiamo da pochi giorni ricordato si sta perpetrando nella stessa indifferenza che consentì, ancora una volta in Europa, solo pochi decenni fa, la peggiore nefandezza della Storia.

Non impedire eventi che si ha l’obbligo giuridico e morale di impedire equivale a cagionarli.

In tutti gli ordinamenti giuridici del mondo questa regola è fissata e determina la sussistenza del dolo diretto di omicidio per chi non salva, non soccorre, non avverte, non si adopera con ogni mezzo a sua disposizione per evitare il verificarsi di un evento che uccide esseri umani.

Ammassare persone in un campo di concentramento privandoli di ogni bene e accettare l’idea che fossero uccisi per motivi religiosi non sembrava poi così grave ai milioni di europei di molte nazionalità che collaborarono alla Soluzione Finale.

Salvo poi svegliarsi quando era troppo tardi, quando era ormai impossibile ridare la vita a milioni di persone tra le quali anche allora tanti, tanti bambini i cui giocattoli, scarpe, vestitini vengono anche oggi raccolti sulle spiagge del Mediterraneo dagli stessi europei che li hanno conservati nei musei allestiti con cura per ricordare l’Olocausto, allo stesso modo in cui le fotografie dei bambini morti in mare si stanno accumulando nei nostri siti web e nelle redazioni dei giornali e delle televisioni.

Allora a presidio di quell’infernale meccanismo c’era una feroce dittatura manipolatrice delle menti ed un esercito addestrato e potente che aveva travolto le democrazie europee continentali.
Ma oggi cosa ci trattiene dall’intervenire?

La paura dei combattenti islamici che potrebbero infiltrarsi tra le famiglie e i bambini che si imbarcano per scappare dalla fame e dalla guerra?
I costi economici del nostro intervento umanitario, politico e militare?

A me sembra incredibile che la cecità dei politici europei non faccia comprendere loro la gravità e l’importanza del momento.

Avremo questa volta avremo il coraggio di intervenire sul serio? Come fecero allora i giovani americani, indiani, australiani, canadesi che vennero a farsi ammazzare sulle spiagge della Normandia, ma anche qui da noi in Sicilia, ad Anzio, a Cassino, sulla linea Gotica?

Vennero a morire lontano dalle loro case per restituirci la libertà che noi avevamo perduta non opponendoci alla resistibile marcia su Roma, votando entusiasti alle elezioni successive per chi ci avrebbe trascinato nella vergogna delle leggi razziali e nella follia di una guerra perduta.

Dobbiamo lasciare il nostro destino e la nostra storia ancora una volta nelle mani di ideologie cripto fasciste e xenofobe e della inerzia colpevole delle “demoplutocrazie” europee, interessate solo a banche, borse e mai all’Umanità ed alla responsabilità degli Europei nella Storia?

A quando la nascita dell’Europa Unita che si assume il compito di essere il riferimento ideale e morale del Mondo?

La Storia sta facendo passare dal Mediterraneo un’occasione imperdibile per dimostrare che il nostro declino non è inarrestabile e che siamo ancora la più grande potenza innovatrice della vicenda umana.

Tutti guardano a noi da quei barconi che affondano senza soccorso come a coloro che inventarono la Democrazia, il Diritto, che restituirono alla Ragione il compito di regolare la vita delle persone, che separarono la Scienza dalla Religione, che inventarono il principio della Tripartizione dei poteri abbattendo l’assolutismo tribale, che arrivarono per primi ad Abolire la schiavitù ed a concepire il principio di Eguaglianza di tutti gli esseri umani per il solo fatto di essere nati, senza distinzioni di sesso, di religione o di opinione politica.

Dobbiamo proprio noi essere gli unici ad aver dimenticato tutto questo?
Non posso crederci.

Sono certo invece che avremo la forza di ricominciare ad aver fede in noi stessi con lo stesso sentimento di quei bimbi cui i genitori, anche in questo momento, stanno dicendo “non aver paura, andrà tutto bene, stiamo andando in Europa”.


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