Continuano le frizioni nel governo Letta sull’aumento dell’Iva. Una decisione che non piace a buona parte dell’opinione pubblica italiana, ma anche a diversi esponenti dello stesso esecutivo. Ieri è toccato al sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Sabrina De Camillis, criticare la presa di posizione del ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che ha definito “inevitabile” l’aumento dell’Iva. De Camillis ha parlato a Campobasso, durante la presentazione del rapporto di Unioncamere sull’economia regionale.
“L’uscita del ministro è stata infelice – ha detto il sottosegretario a Resto al Sud – e l’atteggiamento di questi giorni all’interno del governo da parte di alcuni esponenti non è condiviso da me e da gran parte dell’esecutivo. l’aumento dell’Iva – ha aggiunto – è una manovra recessiva che non può essere messa in campo ed è falso pensare che servirà ad ottenere risorse. Iva e Imu – ha proseguito – sono due questioni che vanno affrontate senza ambiguità”.
Per De Camillis, dunque, le risorse vanno trovate altrove, ma senza intaccare quello che è un sistema produttivo già abbastanza martoriato. Ma come rilanciare l’economia del Paese? Per De Camillis bisognerà attendere le prossime mosse del governo. In particolare, il cosiddetto provvedimento “del fare” che l’esecutivo intende mettere in campo entro fine giugno e “su questo ci misureremo”, ha sottolineato il sottosegretario. Serviranno, poi, “azioni concrete e veloci per rilanciare l’occupazione giovanile”.
Sempre De Camillis ha auspicato interventi abbastanza rapidi per “snellire la macchina burocratica e rendere più agevole l’accesso al credito per le imprese”. A questo punto, però, è tutta una questione di tempo e il governo Letta non ne è ha ancora tanto a disposizione per provare a rimettere in moto il Paese. L’appello del Financial Times al presidente del Consiglio è stato proprio di uscire dal “letargo”. Gli occhi restano puntati sulle prossime mosse dell’esecutivo, sperando che l’aumento dell’Iva sia definitivamente scongiurato.