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E il Comune dell’Aquila scrive ai commercianti della città: “siate cortesi con i turisti…”
02 Set 2013 15:07

A l’Aquila si è appena conclusa la 719a Perdonanza Celestiniana, una ricorrenza storico-religiosa il cui nome deriva dalla Bolla pontificia che il papa Celestino V emanò il 29 settembre 1294. Celestino V viene ricordato soprattutto per il suo papato brevissimo.

Il 29 agosto 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, furono consegnate le vesti pontificali all’eremita Pietro del Morrone che divenne papa con il nome di Celestino V.

Si dimise nel dicembre dello stesso anno e morì imprigionato nel 1296, ma i suoi quattro mesi di pontificato non furono privi di importanza.

Promulgò, infatti, la bolla pontificia con cui concedeva un’indulgenza plenaria a tutta l’umanità, senza distinzioni. Un evento eccezionale che accadeva in un periodo nel quale il perdono era spesso legato al denaro.

La bolla introduceva i concetti di pace, solidarietà e riconciliazione, e poneva solo due condizioni per ottenere il perdono: l’ingresso nella basilica di Santa Maria di Collemaggio tra il 28 e il 29 di agosto e l’essere «veramente pentiti e confessati».

Anche quest’anno l’apertura della Porta Santa ha indicato l’inizio dell’indulgenza, il 28 agosto al tramonto, al termine del corteo storico.

L’inagibilità della Basilica di Santa Maria di Collemaggio ha costretto i fedeli attraverso un percorso interamente transennato, un tragitto prestabilito messo in sicurezza con opere provvisionali; all’interno della Basilica non è stata permessa la sosta.

A causa delle sfavorevoli condizioni meteorologiche la chiusura della Porta Santa è stata anticipata e annullata la messa che sarebbe dovuta essere celebrata sul palco allestito al di fuori della Basilica. E non solo: la salma di Celestino V, a bordo di un’automobile delle onoranze funebri, è stata portata nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano, dove resterà fino all’ultimazione dei lavori di restauro e di messa in sicurezza della Basilica di Collemaggio.

La partecipazione degli aquilani si è fatta sentire, così come la presenza di turisti da ogni dove.

A proposito di turisti, l’amministrazione comunale si è anche “esibita” in una comunicazione alle associazioni di categoria, ricordando loro di osservare il cosiddetto protocollo “QUALITÀ E CORTESIA”. Di cosa si tratta? Di una “iniziativa” che ha l’obiettivo di rendere piacevolmente fruibili ai turisti, i pubblici esercizi ed i locali pubblici, SOPRATTUTTO nel periodo dal 23 al 29 agosto 2013. Un’accoglienza cortese per un’individuazione piacevole della Città Capoluogo.

Le imprese quindi si sarebbero impegnate ad accogliere la clientela con cortesia e disponibilità, a fornire prodotti di qualità, in un ambiente confortevole e pulito, con abbigliamento consono e persino a rispettare le norme vigenti per la somministrazione delle bevande alcoliche.

Tra il 23 e il 29 di agosto. Specialmente. A L’Aquila.

Dove l’individuazione (s)piacevole risiede ancora, dopo quattro anni e mezzo, in un centro storico deserto, puntellato e transennato, con la presenza (finalmente) di qualche gru, ma dove i cittadini sono forti e gentili, sempre. Con la raccomandazione, attraverso un protocollo di QUALITÀ E CORTESIA, di esserlo specialmente a fine agosto.


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