Il Presidente della regione federale del Kurdistan dell’Iraq Massoud Barzani era stato invitato dal primo ministro Turco Recep Tayyip Erdogan per sostenere il processo di pace tra lo Stato turco e il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), già avviato ufficialmente 21 marzo scorso, a seguito di una lettera del leader curdo Abdulla Acalan imprigionato nella isola di Imrali dal 1998.
Infatti, sabato scorso una folla festante di curdi nel cuore di Diyarbakir (Amed) capitale del Kurdistan turco ha accolto con gioia l’incontro tra Barzani e il primo ministro turco.
Nel suo discorso, Barzani ha detto: “E’ giunto il tempo per la pace e l’armonia. Oggi è un giorno storico, è un sogno che si avvera”. E ha chiesto «ai fratelli curdi e turchi di sostenere il progetto di pace». Egli ha poi aggiunto: “Ora è il momento per l’unità e l’accettazione. La nazione curda dovrebbe vivere in pace in Medio Oriente “. “Viva la fratellanza curdo-turca, viva la libertà “ ha concluso Barzani.
Dal canto suo, il premier Erdogan ha aggiunto che «turchi e curdi non devono più dilaniarsi». Per la prima volta Erdogan in pubblico ha fatto uso della parola “Kurdistan” affermando: “Non ci sono cittadini di serie A e di serie B in Turchia, tutti sono uguali, oggi stiamo assistendo a un giorno importante”.
Dopo le buone intenzioni, ora bisogna passare ai fatti. Anche se, la situazione non è così facile, Erdogan è consapevole che una parte del Parlamento e i militari non sono con lui per quanto riguarda la questione curda. Mentre Erdogan parlava della fratellanza tra i due popoli, i militari stanno costruendo un muro al confine tra il Kurdistan della Siria e il Kurdistan della Turchia.
Si spera che Erdogan non abbia usato strumentalmente i curdi dell’Iraq per la sua campagna elettorale nel 2014. Infatti, sarà un anno di elezioni per la Turchia durante il quale saranno raggiunti risultati cruciali. Prima di tutto ci saranno le consultazioni locali a marzo, poi a metà del 2014 ci saranno le elezioni presidenziali basate sulla Costituzione.