Un paio di leggings neri sotto il ginocchio e un magliettone molto coprente su un paio di sandali anatomici hanno ”scandalizzato” un custode del Comune di Castellammare di Stabia che, impugnando un’ordinanza sindacale con cui si vieta di entrare nel municipio con pantaloncini corti e infradito, ha sbarrato la strada a una consigliera comunale del Pd e riaperto il ”caso” del ”sindaco contro le minigonne”. Ossia l’ex primo cittadino Luigi Bobbio, il sindaco-sceriffo del centrodestra autore di molte ordinanze su sicurezza e decoro finite sotto i riflettori della cronaca, tra cui quella sull’abbigliamento per l’accesso al municipio.
”Stamattina volevo andare al Comune – spiega la consigliera Tina Somma – Ma sono stata fermata all’ingresso dagli addetti al varco che mi hanno mostrato l’ordinanza del 2010, firmata dall’ allora sindaco Bobbio, e che è attaccata alla porta d’ingresso, in cui si vieta di entrare chi non è vestito in maniera decorosa. Io ho tentato di far notare al custode che indossavo abbigliamenti più che decorosi, con dei leggings che mi coprivano le ginocchia e con una casacca fin troppo lunga”.
”Chi mi conosce – aggiunge Somma – sa che non sono abitualmente né stravagante né provocante nel mio vestire, perché consapevole della mia età, ho superato i 50 anni, sia delle mie misure. Invece quell’uomo non ha voluto sentire ragioni. Credo che si tratti di una interpretazione molto soggettiva dell’addetto alla portineria. Ma da consigliera mi chiedo se non sia il caso di reinterpretare un’ordinanza contro la quale le donne del Pd manifestarono davanti al Comune. Oggi c’è un sindaco del Pd e credo che debba, quantomeno, rendere più facile l’interpretazione di questa ordinanza a chi la deve fare eseguire”.
Si schierano con la consigliera Somma il responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli ed il leader dei giovani Verdi della Campania Fausto Colantuoni, i quali giudicano l’ordinanza ”sbagliata, eccessiva ed offensiva che continua a ridicolizzare chi ha l’ ha pensata e chi la mette in pratica”. Il sindaco Nicola Cuomo, successore di Bobbio, replica: ”Appurerò se la norma è stata male interpretata dall’addetto alla portineria. Se ha ragione la consigliere Somma le chiediamo scusa. Ma partiamo dal presupposto che tutti debbano rispettare la norma affinché nel Comune non si entri in pantaloncini corti o con infradito”.
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