Un omicidio in pieno centro, passanti feriti, funerali all’alba per il boss. E ancora, regolamenti di conti tra boss sotto la luce del sole, una prostituta uccisa con dieci coltellate, un’importante azienda che rischia di chiudere a causa di continui furti, lasciando senza lavoro 60 dipendenti.
Le faide tra i clan. Gli equilibri completamente saltati per via delle gerarchie cancellate. Tutto questo in pochi giorni, aggiungici poi una Procura scoperta, rinforzi mai arrivati nonostante le promesse. Così va a fuoco la città di Bari e l’intero distretto. Un organico di magistrati insufficiente, nonostante i dati ufficiali parlino chiaro.
Nel 2012 nel comprensorio giudiziario di Bari ci sono stati 55 omicidi, contro gli 8 di Palermo. Un’Arma e una Polizia totalmente sguarnite per far fronte alle emergenze.
Il Governo centrale, attraverso il Ministro Alfano, rassicura, promette ben 170 unità a vigilare sul territorio, ma poi dimentica di mantenere la promessa, ignorando i cittadini spaventati. Altre emergenze ci sono, nei piani alti. La grazia al Cavaliere, per esempio.
E le stelle stanno a guardare. Con grande preoccupazione, questa volta.
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