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Basta racket a Foggia, spezziamo le catene della paura
18 Ott 2014 05:25

Giovanni Panunzio era un imprenditore foggiano. Non si era mai piegato alle richieste estorsive, aveva denunciato chi gli chiedeva il pizzo e contribuito all’arresto di 14 persone.

La notte del 6 novembre 1992 fu ucciso per mano di una mafia spesso sottovalutata, una mafia che tre anni dopo ha spezzato la vita di Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia.

Presso la Prefettura di Foggia abbiamo tenuto a battesimo l’associazione Antiracket di Foggia, dedicata proprio a Giovanni Panunzio.

Eravamo lì insieme alla sua famiglia, a Pinuccio Fazio e Daniela Marcone con i familiari di vittime innocenti delle mafie pugliesi e a tante persone che hanno deciso di dedicare la propria vita alla lotta alla criminalità organizzata.

Ringrazio Tano Grasso per aver ricordato alla platea che la prima associazione antiracket di Puglia fu costituita a San Vito dei Normanni più di 20 anni grazie a un giovane sostituito procuratore della Repubblica di Brindisi (allora avevo poco più di 30 anni) e al sindaco Rosa Stanisci.

Questa associazione da oggi è al fianco di tutti coloro che vogliono spezzare le catene della paura e cominciare a vivere nella libertà e nella bellezza della legalità, non è solo un simbolo importantissimo, ma un reale strumento per reagire in sicurezza e cambiare le cose.


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