“Un operaio che è in fabbrica e sciopera, è un eroe, e vale dieci lavoratori che manifestano all’esterno“: è quanto ha sostenuto Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas, rilanciando i presidi di lotta di oggi davanti allo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, e lo sciopero proclamato per il 22 in occasione del secondo sabato di recupero concordati da azienda e sindacati.
“Sebbene il Lingotto abbia fatto sapere che sabato scorso la produzione è andata a buon fine – ha aggiunto Granillo – non sarei altrettanto sicuro che ad entrare al lavoro siano stati tutti gli operai richiamati. Penso che l’adesione agli scioperi sia stata alta, perché non sono stati visti tanti operai ed auto, in occasione del secondo turno del venerdì, uscire dallo stabilimento. A nostro parere i lavoratori sono stati invitati a restare anche per il turno successivo. Quindi chi non è andato al lavoro per noi è un ‘eroe’, perché non ha subito quest’ennesimo ricatto“.
Granillo ha anche esortato i lavoratori in cassa integrazione che parteciperanno ai presidi a partire da domani sera, ad indossare nuovamente la tuta bianca di servizio. “A Pomigliano e Nola, come nell’indotto – ha concluso Granillo – tutti i lavoratori già oggi sono tecnicamente licenziati anche se ‘tenuti in vita’, come gli impianti, da anni di cassa integrazione senza fine”.
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