Un’altra avvincente esperienza si è chiusa ed è stata un successo per la Città e il suo Festival. A leggerli, a battenti chiusi, sono numeri da capogiro: 180 mila visitatori in dieci giorni, oltre tremila giurati.
È questo il “miracolo Giffoni” avveratosi in una “terra difficile”, per dirla alla Roberto Saviano, una tra le guest star della 43ma edizione.
Per alcuni Giffoni è “un’eccellenza del Sud” che sviluppa idee e genera progresso. Il Festival è, se vogliamo, un esempio di “fabbrica culturale”: una produzione di respiro internazionale che fa opinione e crea lavoro con l’indotto.
La Città, in questi quattro e passa decenni, è cresciuta anche in funzionale del suo Festival, proiettandosi verso una dimensione urbanistica di livello europeo.
Non siamo però a punto di arrivo, ma guardiamo alle sfide del futuro. Siamo in competizione con noi stessi. La prima vera sfida è la posa della prima pietra per il grande progetto del Giffoni Multimedia Valley: un’opera da 20 milioni di euro che sarà la “casa” del cinema per ragazzi.
Gli altri due progetti sono la nascita della Cineteca Regionale che sorgerà nell’Antica Ramiera, un esempio di archeologia industriare recuperato con fondi europei, e l’istituzione della Fondazione Giffoni, con il Comune e il Festival pronti a lavorare insieme per realizzare sogni che portiamo avanti da anni.
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