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Puglia, bando sugli Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno

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  • Promozione di ecosistemi dell’innovazione, per la contaminazione pubblico-privato
  • La manifestazione di interesse si chiuderà il 12 novembre 2021
  • L’avviso si inserisce in una delle prime azioni del Pnrr

Una nuova opportunità per finanziare progetti di riqualificazione di contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali: è il bando sugli Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno, presentato dall’Agenzia per la Coesione territoriale e dalla Regione Puglia, in collaborazione con ARTI, l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione.

La manifestazione di interesse per la candidatura di progetti volti a creare ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno è stata pubblicata dall’Agenzia per la Coesione territoriale il 29 settembre e si chiuderà il 12 novembre 2021 e si inserisce in una delle prime azioni del PNRR: la promozione di ecosistemi dell’innovazione, cioè di luoghi di contaminazione e collaborazione tra università, centri di ricerca, settore privato, società civile e istituzioni per lo sviluppo di idee e soluzioni innovative. L’avviso pubblico è finanziato con risorse del Fondo complementare pari a 350 milioni di euro (70 milioni di euro all’anno tra il 2022 e il 2026), riservate a contesti urbani marginalizzati delle regioni meridionali.

Gli obiettivi del bando

Due gli scopi principali: premiare le competenze e le soluzioni innovative messe in campo dai centri di ricerca meridionali, in collaborazione con aziende, amministrazioni e altri soggetti, con effetti positivi sia in campo economico che sociale; e finanziare progetti per luoghi e territori meridionali non sufficientemente valorizzati, così da aiutarne la riqualificazione e rifunzionalizzazione. Ex aree industriali, edifici storici, fabbricati senza una specifica funzione potranno trasformarsi in luoghi di ricerca e sperimentazione dove impresa, università e amministrazioni lavorano insieme.

“La Puglia sposa in pieno la logica dell’intervento nazionale sugli ecosistemi dell’innovazione, come dimostra il fatto che anche le nostre politiche regionali di sviluppo economico e sociale sono da tempo e sempre più mirate a favorire le sinergie tra soggetti pubblici e privati, la condivisione di strategie e percorsi, l’integrazione tra fonti di finanziamento per amplificare gli impatti”, ha affermato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci a margine dell’evento. “Ma la sinergia è anche tra le politiche nazionali con quelle regionali. Al potenziamento di ecosistemi territoriali in Puglia stiamo lavorando non solo con specifiche azioni di rafforzamento della ricerca collaborativa e dei suoi asset, ma anche sperimentando da tempo e con successo la costruzione partecipata di iniziative economiche che impattano direttamente su territori meno attrezzati o più marginali: penso anche a iniziative come Luoghi comuni e in prospettiva, alle nuove politiche giovanili”.

“Inuguriamo oggi un percorso di condivisione ampio e capillare con gli stakeholders regionali, pubblici e privati, su tutte le opportunità che il PNRR potrà generare. È fondamentale che le decisioni che il sistema Puglia adotterà relativamente alla messa a terra dei fondi del PNRR, siano frutto di condivione. Solo un continuo scambio di informazioni consentirà non solo di realizzare spesa quantitativamente utile ma soprattutto qualitativamente adeguata” ha chiarito nei suoi interventi il capo di Gabinetto Stefanazzi.

L’importanza delle sinergie

Dando avvio alla presentazione dell’avviso in Puglia, seguita in presenza e da remoto da una numerosa rappresentanza dei centri di ricerca, il Capo di Gabinetto della Regione Claudio Stefanazzi ha rimarcato la volontà di Regione Puglia di portare avanti un percorso di larga condivisione degli obiettivi con i soggetti qualificati del territorio. La direttora del Dipartimento regionale dello Sviluppo economico, Gianna Elisa Berlingerio, ha rilevato l’importanza delle sinergie per poter cogliere in maniera strategica tutte le opportunità di finanziamento e di sviluppo di progettualità, mentre il presidente di ARTI, Vito Albino, ha notato la centralità degli ecosistemi industriali anche nella nuova strategia industriale europea e della concorrenza di una pluralità di attori e di funzioni in una logica di sistema per il raggiungimento di obiettivi strategici. Silvia Pellegrini, direttrice del Dipartimento per le Politiche del lavoro, istruzione e formazione della Regione Puglia, ha evidenziato l’importanza di condurre misure integrate tra i due Dipartimenti.

Procedura in due fasi

L’avviso pubblico è stato presentato da Giorgio Martini, dirigente dell’Agenzia della Coesione territoriale. La procedura prevede due fasi: la prima finalizzata a raccogliere candidature di idee progettuali e che verranno valutate in termini di coerenza e ammissibilità; nella seconda verranno invece presentati i progetti veri e propri da valutare in termini di fattibilità tecnica, finanziaria, temporale. La proposta deve individuare il sito da riqualificare e da riadattare alle esigenze di un ecosistema. L’avviso finanzierà quindi le opere infrastrutturali, di eventuale bonifica, i costi di progettazione e per attrezzature. Non finanzierà invece attività di R&S, TT e di alta formazione.

Beneficiari del bando

Sono ammessi a partecipare al bando organismi di ricerca (università, enti, ecc.) in collaborazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre. La durata massima dei progetti non può superare i 36 mesi e l’ammontare dell’investimento può variare tra i 10 milioni e i 90 milioni di euro, che potranno essere coperti anche totalmente dal finanziamento statale.

Ulteriori informazioni sull’avviso sono disponibili sulla pagina web del Ministro per il Sud https://www.ministroperilsud.gov.it/it/approfondimenti/bandi-e-opportunita/ecosistemi-dellinnovazione-sud/

Al termine della presentazione, il Capo di Gabinetto ha incontrato distretti tecnologici pugliesi, nell’ambito di un percorso avviato per una migliore e condivisa programmazione nell’uso integrato e sinergico delle risorse dei fondi strutturali FESR e del PNRR.

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Redazione
Tags: pnrr