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Piani di reindustrializzazione siti produttivi inattivi in Basilicata: le direttive
27 Ott 2021 11:05

  • Direttive per la concessione di agevolazioni per la realizzazione dei Piani
  • Assessore Cupparo: definiti gli interventi per la salvaguardia dei livelli occupazionali
  • Pronto il primo Avviso Pubblico per ex Auchan con 8 milioni di euro

Per la realizzazione di Piani di Reindustrializzazione dei Siti Produttivi Inattivi sul territorio regionale la Giunta, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo, ha approvato una deliberazione (la n.850 del 22 ottobre scorso) che contiene le “Direttive per la concessione di agevolazioni per la realizzazione dei Piani”.

I beneficiari

L’assessore Cupparo spiega che “il provvedimento si è reso necessario al fine di adeguare gli interventi alle nuove disposizioni normative comunitarie in materia di Aiuti di Stato ad oggi in vigore, al fine di favorire il consolidamento, la salvaguardia dei livelli occupazionali, il rilancio e lo sviluppo di attività produttive in crisi sul territorio regionale. I soggetti beneficiari delle agevolazioni previste sono le imprese operanti nei settori produttivi ammissibili dai regolamenti in materia di aiuti di stato (come rilevabili dal codice ATECO 2007), che realizzino iniziative produttive sul territorio regionale, nelle aree e nei settori specificati in Avviso Pubblico, al fine di ricollocare gli ex lavoratori dei siti produttivi dismessi”.

I requisiti dei Piani

“Abbiamo inteso definire in cosa consistono i Piani di Reindustrializzazione dei Siti Produttivi Inattivi, vale a dire – aggiunge l’assessore – iniziative imprenditoriali, finalizzate alla produzione di beni, e composti da uno o più progetti di investimento a carico di soggetti imprenditoriali diversi. Ogni progetto di investimento deve essere composto dai due elementi, strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali: il progetto degli investimenti produttivi; il progetto di salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Quest’ultimo deve prevedere:

  • il numero complessivo delle unità lavorative da occupare;
  • le qualifiche funzionali;
  • la tipologia di contratto da applicare;
  • il numero delle unità provenienti dagli ammortizzatori sociali
  • Il numero minimo dei lavoratori da occupare deve essere non inferiore al 50% di quello impegnato nella precedente attività nel caso in cui il Piano viene realizzato nello stesso sito produttivo inattivo;
  • non inferiore al 60% di quello impegnato nella precedente attività nel caso in cui il Piano viene realizzato in altro sito

Le assunzioni, fatto salvo specifiche esigenze aziendali legate a particolari profili professionali, devono essere effettuate secondo i criteri e le priorità di selezione individuate nell’Accordo Base tenendo conto prioritariamente dei seguenti elementi:

  • ricollocazione delle unità lavorative impegnate nella precedente attività, ove disponibili al reinserimento lavorativo;
  • ricollocazione delle unità lavorative rientranti nel Centro per l’Impiego del territorio su cui è situato il sito inattivo, a favore dei quali siano stati attivati ammortizzatori sociali, ove disponibili al reinserimento lavorativo

Definito il primo avvisto per l’ex Auchan

“In questa strategia – continua Cupparo – si inserisce il primo Avviso Pubblico, già definito dagli Uffici del Dipartimento e che sarà portato in Giunta per l’approvazione, finalizzato a promuovere la realizzazione di un piano di reindustrializzazione per la salvaguardia dei Livelli Occupazionali del Sito Produttivo Inattivo “ex Auchan”, la cui attività è cessata a seguito della vendita delle reti AUCHAN a CONAD, con successiva riorganizzazione di quest’ultima della rete logistica di distribuzione e magazzino, gestite precedentemente dal CONSORZIO CISA. Il piano nello specifico è da realizzarsi nelle aree produttive ubicate preferibilmente nell’aree industriali di San Nicola di Melfi e della Valle di Vitalba con possibilità di estensione ad altre aree industriali comunque non distanti dal sito produttivo inattivo di Melfi, al fine di evitare distanze elevate dalla residenza dei lavoratori da ricollocare. La copertura finanziaria dell’Avviso Pubblico fino ad una disponibilità massima di € 8.000.000,00 sarà assicurata in parte con le risorse assegnate alla Regione Basilicata a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione-Programmazione delle residue risorse 2007- 2013 e in parte a valere sulle risorse del Fondo previsto dall’art. 45 della legge 23 luglio 2009”.


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